La vela automatizzata made in Trieste per le navi mercantili

È stata ideata dall’ex studente dell’Accademia nautica  dell’Adriatico Mattia Limoncin: il prototipo sulla Gnv Bridge
Luigi Putignano



In questi giorni, visibile anche dalla sopraelevata, nel bacino principale dell’Arsenale San Marco della Fincantieri c’è un nuovo traghetto. Si tratta del “Gnv Bridge”, dove Gnv è l’acronimo di Grandi navi veloci, ultima realizzazione del Cantiere navale Visentini di Porto Viro, in provincia di Rovigo, varato lo scorso 28 marzo e ora a Trieste in attesa di consegna.

Presente nel bacino triestino anche perché su questo traghetto agli inizi di questo mese è stato installato un prototipo in scala 1/3 di un nuovo tipo di vela per la propulsione ausiliaria delle navi mercantili. La ricerca su questa tipologia di vela, chiamata “Wing Sail Module” è iniziata nel 2014 alla Naos Ship and Boat Design dell’ingegnere Roberto Prever, docente, tra l’altro, dell’Accademia nautica dell’Adriatico. «La collaborazione fra Accademia Nautica dell’Adriatico e la Naos - ha spiegato il direttore dell’accademia triestina, Bruno Zvech - ha avuto modo di concretizzarsi in un fruttuoso percorso di formazione, in cui un allievo del corso di progettazione e manutenzione del mezzo navale, Mattia Limoncin, diplomatosi lo scorso settembre, ha avuto modo di mettere a punto il programma di controllo automatico della “vela”, realizzando durante il suo stage un prototipo in scala completamente automatizzato che è poi stato realizzato con componenti in stampa 3d».

Mattia Limoncin, triestino, classe 1999, ha frequentato il biennio 2018-2020 del corso di progettazione navale e ha svolto lo stage in Naos. Una volta diplomatosi è stato assunto dalla stessa Naos, così come molti suoi colleghi di corso sono stati assunti in Fincantieri, in altri cantieri o in studi di progettazione navale.

Il prototipo verrà utilizzato per effettuare misurazioni di validazione dei calcoli teorici eseguiti mediante numerose simulazioni, al fine di confermare le aspettative sui risparmi energetici possibili con le realizzazioni a grandezza naturale che sono previste per il 2023.

Da sottolineare che l’Accademia è partita con il corso di produzione e progettazione navale grazie alla partnership di Fincantieri, la quale ha richiesto fortemente questo corso in quanto il colosso cantieristico necessita di questa professionalità a sostegno del proprio sviluppo. —



Riproduzione riservata © Il Piccolo