La vicesindaco Contin si dimette ad Aquileia dopo il no alla fusione

«Delusa dalla bocciatura del progetto assieme a Terzo non ci sono adeguate risorse per iniziative di ampio respiro»

AQUILEIA. Il vicesindaco di Aquileia e assessore alla cultura e istruzione, Luisa Contin, si è dimessa e la definisce «una sorta di protesta democratica». L’esito del referendum sulla fusione tra i Comuni di Aquileia e Terzo è stato, inutile negarlo, un colpo durissimo per la maggioranza. Un risultato netto, che non ha lasciato ombra di dubbio. Aquileia e Terzo hanno detto no alla fusione, bocciata dai cittadini di entrambe la comunità con il 66, 74 per cento dei voti contrari.

«I motivi sono due – spiega Luisa Contin –. Da un lato c’è la presa d’atto della bocciatura del progetto di fusione, in cui avevo fermamente creduto e a cui avevo entusiasticamente lavorato. Esprimo anche la consapevolezza che i progetti culturali di ampio respiro, che Aquileia merita, non sono realizzabili in un contesto che non possiede adeguate risorse economiche e umane, pur essendo inserito come sito unitario nella lista del patrimonio Unesco da 20 anni». Il 5 dicembre ricorrerà il ventesimo anniversario di questo importante riconoscimento.

«Fino a oggi – aggiunge – ho sopperito alle difficoltà con un impegno che ha superato i miei compiti di assessore e vicesindaco. Non sono più disponibile a continuare, anche perché non si riconosce al Comune la particolarità del suo ruolo. Le dimissioni sono una forma di protesta democratica, che spero sortisca qualche effetto. Continuerò a lottare per portare la cultura al centro della programmazione strategica di Aquileia. Con la fusione avrei avuto le risorse necessarie per realizzare gli obiettivi di produzione e fruizione culturale, necessari anche per lo sviluppo di un turismo culturale sostenibile».

Il sindaco, Gabriele Spanghero, che ha tentato invano di far desistere il vicesindaco, fa notare che si tratta di una decisione riconducibile all’esito negativo del referendum. «Alla fine ho dovuto prendere atto della decisione, dopo un articolato confronto – dichiara –. La decisione di proseguire nel ruolo di consigliere comunale è un’ulteriore manifestazione di volontà e impegno degna di rispetto. La gestione della cosa pubblica è sempre più complessa ed esige risorse umane e finanziarie per attuare al meglio i programmi e le attività, tanto più in una cittadina come Aquileia. Forse questo aspetto non è stato compreso pienamente. Molte attività vengono svolte e realizzate grazie all’impegno dei singoli amministratori, cercando di sopperire alle carenze d’organico. Continueremo con la consueta serietà e impegno per realizzare gli obiettivi del programma presentato, valutando con il gruppo consiliare la redistribuzione delle deleghe».

Il consigliere del gruppo misto, Andrea Moscatelli, non risparmia un commento al vetriolo. «Ritengo che anche il sindaco debba dimettersi. Ha focalizzato tutta la sua attenzione sulla fusione, lasciando indietro le priorità per Aquileia. Abbiamo richiesto, assieme al gruppo Aquileia 2. 0, la convocazione di un consiglio straordinario. Vogliamo che il sindaco riferisca e prenda atto della situazione». Spanghero replica: «Moscatelli non dovrebbe permettersi di fare la morale al sottoscritto, dopo essere stato eletto nella lista Aquileia per Tutti, aver sottoscritto il programma, non essersi presentato a votare, essere stato eletto e poi aver creato il gruppo misto».

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