La vita di Del Neri e 53 anni di pittura raccontata da Tavian

Sterminato il corpus di opere d’arte sacra  sparso in un centinaio di chiese isontine 

PUNTI DI VISTA



La figura di Clemente Del Neri (1865-1943), figlio del pittore Giuseppe e a sua volta che era stato padre del pittore Edoardo, è stata ben descritta da Giulio Tavian con un ricco regesto dei suoi dipinti per Gorizia su Borc San Roc 27 e 28, una parte solo dello sterminato corpus di opere d’arte sacra realizzate nel corso della sua carriera artistica durata 53 anni, sparso in un centinaio di chiese dell’Arcidiocesi isontina nei territori del Litorale austriaco divisi oggi tra la nostra regione e la Slovenia, che ha sempre posto in secondo piano la sua decorazione profana.

Si pensava che l’unica fosse quella per il conte Silverio de Baguer sullo scalone e nella Sala da caccia del castello di Dobrovo, in disponibilità al diplomatico spagnolo grazie al matrimonio nel 1872 con Cecilia de Catterini Erzeberg, ultima discendente della ricchissima famiglia d’origine cormonese.

Gli affreschi delneriani sono visibili anche oggi nel maniero recuperato e restaurato, diversamente dagli altri beni di famiglia sul fronte di guerra nel 1915-16, come il palazzo avito in piazza Catterini (Medaglie d’Oro) a Gorizia, demolito negli anni ‘20.

La versatilità del pittore goriziano è d’altronde descritta nella reclame riportata da Tavian nel suo pregevole saggio: «Clemente Delneri Gorizia – Via dei Tre Re N.° 3 (via XXIV Maggio) – Maestro di pittura, per qualsiasi lavoro artistico d’arte sacra; affreschi e a tempera, quadri ad olio, Santi e figure storiate, decorazioni in ogni stile,ecc. Stendardi, gonfaloni e bandiere di seta con decorazioni in oro. Progetti per qualsiasi lavoro artistico, disegni per ago-pittura, tendine e trasparenti, Presepi, Sepolcri, Via Crucis e Catafalchi, Teatri per Società e Collegi, vetrate trasparenti a colori. Si restaurano affreschi murali ed altri dipinti vecchi con le speciali e migliori ultime maniere. Stemmi, iscrizioni sul vetro in oro, finti marmi e legni con verniciature, ecc. Prezzi di tutta convenienza. Si accordano pagamenti rateali»

Curiosamente poi sulla pagina facebook della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto, dove il concittadino Michele Drascek copre la figura di Curatore capo dei progetti, è spuntato nel 2018 questo disegno preparatorio del pittore goriziano per il bel teatrino in via Crispi a Palazzo de Bassa, dove i tendaggi verdi dipinti sul sipario sontuosamente si aprono su una larga terrazza che domina il panorama splendidamente focalizzato sul Castello dei Conti di Gorizia. —





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