La vitalità perduta delle antiche vie di San Vito Negozi chiusi e degrado: l’allarme del parroco

IL REPORTAGE
Il rione di San Vito è una zona residenziale “bene” dove però da qualche tempo ci si sente isolati, in particolare nella parte alta e antica. Nel tempo hanno chiuso 29 negozi e locali, tra parrucchieri, alimentari, il fruttivendolo, panetterie, trattorie e altri ancora. Una sorta di dormitorio ormai, secondo qualcuno, dove non c’è un luogo di ritrovo neanche per il centinaio di universitari che frequenta le lezioni nella sede di via Tigor. Poi l’aggressione a una ragazza che verso le 18.40 dello scorso sabato stava percorrendo in salita via Ciamician e che, giunta in cima alla scalinata, si è sentita improvvisamente palpeggiare ripetutamente alle natiche e al seno da una persona immediatamente fuggita via.
La correlazione tra l’isolamento del rione e l’episodio di sabato scorso viene evidenziata da monsignor Ettore Malnati, storico parroco della chiesa di “Nostra Signora di Sion”, in via Tigor da 44 anni e che quindi conosce vita, morte e miracoli del quartiere. «Dal 1974 ho assistito all’involuzione del quartiere – afferma don Malnati –. Era veramente una realtà dove la sera ci si trovava nei bar e si cantava fino alle 23, un rione sempre vivo. Adesso è morta la socialità e alla sera diviene un deserto, oggetto della presenza di malviventi».
A fronte delle due denunce ufficiali, secondo quanto riporta don Malnati da voci a lui giunte, sarebbero in realtà almeno una decina gli episodi di donne importunate o seguite e qualche volta testimoni di gesti di esibizione che il prete definisce «poco simpatici», senza specificare oltre. Anche per questo motivo, don Ettore si dice preoccupato per l’incolumità dei 330 ragazzi che frequentano l’oratorio e consiglia sempre ai genitori di venire a prendere i loro figli. «Degrado e malviventi trovano oggi terreno fertile se non c’è socialità. Io da pastore devo tenere conto di questo per la dignità della vita della mia gente. Chi è responsabile del vivere civile si metta una mano sulla coscienza», conclude don Ettore Malnati.
I commercianti della zona, anche quelli lungo via Ciamician, riferiscono invece di non aver mai rilevato problemi significativi sul fronte della sicurezza. «Né più né meno che nel resto della città», afferma il gestore di un’attività nella zona. Parlano di San Vito come di un quartiere tranquillo, forse anche troppo tranquillo, dove negli ultimi tempi hanno chiuso una serie di locali e si fatica a campare, nonostante la movida passi appena qualche metro più sotto, tra la città vecchia e le Rive. «Una zona tranquilla, forse siamo noi a percepirla meno sicura di quanto sia», afferma Alberto, gestore del bar “Al grillo parlante” di via Santi Martiri.
«La percorro ogni giorno e il pomeriggio è sempre frequentata. Sono rimasta molto sorpresa», afferma Michela dell’agenzia turistica Civaturs di via Ciamician e residente nella medesima via, dove ha avuto luogo l’aggressione di qualche giorno fa.
Anche un’altra residente sempre di via Ciamician si dice molto sorpresa dall’episodio in questione e afferma che nella zona non si sarebbero mai verificati fatti del genere in precedenza. In realtà, una molestia con una dinamica simile era già avvenuta nei mesi scorsi, verso le 16 di un pomeriggio autunnale in via Giustinelli, una perpendicolare di via Ciamician. Non solo lo svolgersi dei fatti, ma anche l’identikit fornito dalle due diverse vittime sembrano corrispondere: etnia asiatica, «alto un metro e 70, forse 1,75. Corporatura magra, un ragazzo molto giovane, capelli lisci e neri di media lunghezza», sabato scorso «vestito con dei pantaloni corti e una maglietta polo a righe bianche e rosa». Qualcuno, in merito alla descrizione, allude alla presenza di una casa d’accoglienza per profughi all’interno del sistema Sprar in via San Vito, ma non ci sono certezze di un eventuale coinvolgimento di alcun ospite della stessa e fino a oggi sembra che si sia trattato di una convivenza pacifica con gli altri abitanti della zona.
Non sono poi mancati nel rione altri episodi sgradevoli, in particolare nella piccola area verde che si trova all’inizio di via Ciamician, dove in una sera di un paio di settimane fa dei residenti avrebbero assistito a un rapporto sessuale di una coppia molto giovane che si era nascosta lì, coperta da una persona che faceva da palo. Ma gli abitanti della zona hanno anche intravisto uomini defecare e le lamentele arrivano inoltre pure per i padroni che non raccolgono le deiezioni dei propri cani. Infine, c’è anche la presenza in via San Vito 5 di una casa su più piani abbandonata da molti anni, parte di un’eredità che è oggetto di una causa finita in tribunale, e chiusa all’esterno con un lucchetto, che però non ha impedito nel tempo l’accesso alle persone e soprattutto ai topi, che si vedono scorrazzare liberi nella via. —
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