La Vitrani porta i libri in tribunale

Istanza di fallimento presentata dall'azienda di arredamenti per grandi navi e alberghi. Una trentina i dipendenti 
Una protesta dei lavoratori della Vitrani
Una protesta dei lavoratori della Vitrani

TRIESTE Gli amministratori della Vitrani Spa hanno presentato in mattinata al tribunale di Trieste istanza di fallimento.

"Si tratta di una scelta dolorosa, intrapresa dopo innumerevoli tentativi - durati quasi due anni - di salvare una realtà presente a Trieste dal 1960 - spiegano in una nota gli amministratori dell'azienda -. Realtà che ha prodotto arredamenti "chiavi in mano" per decide e decine di grandi navi e per alberghi delle piu' prestigiose catene nazionali e internazionali. Tutto ciò senza farsi mai tentare dai vantaggi della delocalizzazione, credendo fermamente nel valore dell'impronta artigiana".

Arredi per una nave da crociera realizzati dalla Vitrani di Muggia
Arredi per una nave da crociera realizzati dalla Vitrani di Muggia

"La presentazione del libri in tribunale - prosegue la nota - è stata una scelta obbligata dal sommarsi di piu' fattori: la lentezza o, meglio, l'impossibilità di recuperare crediti ingentissimi da importanti committenti nazionali ed internazionali, il venire meno del sostegno del sistema bancario e delle prospettive di affitto o cessione dell'azienda per le quali si è duramente lavorato con controparti rivelatesi, alla resa dei conti, inaffidabili. Si confida che le garanzie conseguenti all'apertura della procedura consentano la migliore soddisfazione possibile dei creditori alle cui legittime aspettative purtroppo non abbiamo potuto corrispondere come avremmo voluto e come abbiamo sempre fatto nei lunghi anni di attività di Vitrani".

Infine un richiamo al personale. "Tutta la nostra solidarietà - concludono gli amministratori della Vitrani - va ai lavoratori (una trentina, ndr) la cui indubbia professionalità ha consentito all'azienda di mantenere nel tempo, ed anche in questi ultimi difficili anni, gli standard di qualità e puntualità che l'hanno sempre contraddistinta".

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