La vittima dell’usura: tassi del 151%

Sul banco degli imputati i monfalconesi Livio Novati e Bruno Breda

Udienza dedicata interamente alla deposizione della parte lesa, Daniele Marinaz, quella di ieri al processo per usura e ricettazione nei confronti di quattro imprenditori. Gli imputati sono Livio Novati, titolare di una delle concessionarie storiche della città, Bruno Breda, titolare di una ditta di impiantistica, Armin Hamatschek, austriaco residente nel Trevisano e Silvio Sartor, di Preganziol. C’è poi Michele Zuccarino di Savogna che deve rispondere della sola ricettazione.

Marinaz, che aveva iniziato la sua deposizione nella precedenza udienza, ha ricostruito il giro di denaro, sotto forma di assegni, che avrebbe coinvolto, a vario titolo, gli imputati. Gli assegni si gonfiavano via via che passavano di mano con tassi che, secondo l’accusa arrivavano fino al 151% annuo. Marinaz ha confermato in aula come gli imputati si sarebbero fatti pagare la somma di 366mila euro per lavori di ristrutturazione della sua azienda pari a circa 150mila euro.

Il giro di assegni postdatati per un valore fino a 672mila euro aveva innescato un meccanismo che aveva portato alla vendita dell’agraria di Aris, di cui era proprietaria la famiglia Aris, ad Hamatschek, stabile oggi sotto sequestro giudiziario. Doveva essere una vendita simulata che serviva a garantire i quattro imprenditori dal pagamento degli assegni per oltre 650mila euro emessi dal Marinaz. Ma l'immobile è ancora di proprietà di Hamatschek. Nella prossima udienza del 16 marzo deporrà Angelina Montello, madre di Marinaz, pure costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Paolo Bevilacqua. (fra.fem.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo