La voce di Sinatra sull’esodo istriano conquista il Festival dei testi impegnati

Secondo l’amore di Marchesan, terzo il duo Corbatto-Suideri sulle violenze in famiglia. Posti non esauriti al Palacongressi
Bonaventura Monfalcone-14.04.2019 Festival della canzone gradese-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.04.2019 Festival della canzone gradese-Grado-foto di Katia Bonaventura



Sinatra porta in trionfo - assieme all’autore delle toccanti parole e della musica, Andrea Barzellato - il brano “Via de là” che racconta l’esodo istriano visto da una panchina della diga, guardando il mare e l’orizzonte. “Via de là, / le so’radise xe stàe tagiàe / per la crudeltà e l’avidità de quii / Omini sensa Dio e sensa pietà / per’l mondo intiero” una strofa di Sinatra (Alessandro). Un nome, una garanzia: bella e potente voce non gradese che canta anche a Venezia e che, come sottolineato dal presentatore, dice di essere nipote del grande Frank Sinatra («Ma noi poco ci crediamo» è stato detto dal palco). Sinatra ha duettato con l’autore, rimasto per buona parte del brano seduto sulla panchina. “I so’oci no, no i à mai desmentegào / e quii zurni no i à mai sbiadio’l / color” ha vinto, dunque, con un testo impegnato e molto sentito anche a Grado, che ha goduto di un ritmo musicale perfetto.

Il brano vincitore del Festival della canzona gradese ha ottenuto 370 punti fra il voto raccolto in sala (la maggior parte) e il giudizio espresso dalla giuria di qualità. Al secondo posto 349,6 un brano scritto da mamma Giulia Daici (il bimbo ha un mese e l’autrice non ha assistito al festival) interpretato da Elena Marchesan, “Al sielo de stenbre” che racconta di un amore vero che non si esaurisce al termine della “stagiòn”. “Racònteme la to’storia” si è classificata invece al terzo posto con 342,1 punti. L’ha scritta e musicata Andrea Marchesan mentre l’hanno interpretata Raimondo Corbatto (cantandola) e Chiara Suideri col linguaggio dei segni, proponendo il tema della violenza in famiglia. Quest’ultimo ha conseguito anche un premio speciale, quello della Cooperativa Pescatori per il miglior testo.

Per quanto riguarda gli altri premi speciali quello della giuria di qualità è andato a “La vose de le onde” cantato da Samuel Pozzetto accompagnato dalla ballerina Marta Chiusso, scritto e musicato sempre da Andrea Marchesan che così ha fatto il tris. Altro premio speciale con il voto dei graisani che risiedono, qualcuno provvisoriamente, all’estero. Il Premio International è stato assegnato a “’Na farfàla” scritta da Stefano Dovier, musicata da Alessandro Marchesan, cantata da Emanuele Olivotto. I voti dei graisani all’estero sono arrivati da Danimarca, Norvegia, Argentina, Florida, Germania, Inghilterra, Finlandia, Brasile... Graisani che hanno seguito il Festival in streaming.

La 53ª edizione, organizzata anche quest’anno da “Quelli del Festival” oggi presieduti da Fabio Marchesini, non ha fatto registrare il tutto esaurito. Tanti del pubblico, compresi alcuni degli invitati, hanno osservato diversi posti rimasti vuoti soprattutto nei laterali ed hanno giustificato tale assenza per la ridotta presenza di cantanti e autori gradesi che avrebbero fatto smuovere parenti e amici. Tra le autorità presenti intervenute nel contesto delle premiazioni (il nome della canzone vincitrice è arrivato appena all’una e un quarto) l’arciprete monsignor Michele Centomo pronto a ricordare come non «c’è cosa più bella che ascoltare nel canto di tutti un sol canto di fratellanza». E poi l’assessore Sara Polo, soffermatasi sulla manifestazione omaggio per Luciano Siego in programma l’11 maggio alle 20.30 all’Auditorium Biagio Marin. Si potranno così ascoltare canzoni come “Cinzia” e “Tango de Palù” e le altre di Siego arrangiate da Giorgio Tortora per orchestra. Quello del presidente della Git, Alessandro Lovato, è stato un augurio all’isola fatto di tre parole che iniano con la “s” («salute, sole, sabbia»), mentre il sindaco Dario Raugna, sul palco per premiare i vincitori assieme all’assessore Fabio Fabris, si è soffermato sui risultati ancora da conseguire per Grado. —



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