Lacrime e tanti applausi, a Barbana finisce così la storia dei frati minori

Alla presenza del vescovo Redaelli il commiato dei custodi del santuario Assente il parroco di Grado. Omaggio del sindaco in forma privata 
Bonaventura Monfalcone-20.10.2019 Messa di saluto per i frati-Barbana-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.10.2019 Messa di saluto per i frati-Barbana-Grado-foto di Katia Bonaventura

la cerimonia



Un lungo caloroso applauso di commozione e ringraziamento e più di qualcuno, a stento, ha trattenuto le lacrime. È finita così, dopo circa un secolo, anche se qualcuno di loro rimarrà ancora qualche giorno nell’isola, la presenza dei frati minori francescani al santuario della Madonna di Barbana. Una giornata di ringraziamento voluta dall’arcivescovo Carlo Maria Redaelli che ha celebrato la messa (a conclusione dell’omelia li ha ringraziati per quanto hanno fatto in tutti questi anni) mentre i frati continuavano chi a occuparsi della sacrestia e chi, soprattutto, a confessare. Fino al momento dei ringraziamenti ufficiali, prima della benedizione di chiusura, i frati hanno continuato la loro missione. Poi, timidi, commossi anche loro pur se cercavano di non farlo vedere, sono saliti ai piedi dell’altare dinnanzi alla venerata statua della Madonna di Barbana che per tanto tempo hanno custodito e pregato, per loro, ma soprattutto per i fedeli.

Ai due lati dell’altare schierate c’erano le rappresentanze di diverse associazioni locali e tra i Portatori della Madonna di Barbana c’erano anche i fra Stefano e fra Cirillo dei monaci benedettini che d’ora innanzi si occuperanno delle vicende del santuario e dell’isola.

Tanti fedeli presenti al saluto, ma forse un po’ meno del previsto, e fra questi anche le autorità cittadine con in testa il sindaco Dario Raugna (con lui anche gli assessori Sara Polo e Federica Lauto; presente anche il consigliere Claudio Kovatsch). Dopo l’omaggio fatto dal vescovo ai frati che se ne stanno andando, c’è stato il saluto e il ringraziamento di Gianluca Pastoricchio a nome dell’associazionismo locale («la vostra – ha detto – è stata una gioiosa presenza nella nostra laguna») e quindi la replica di padre Marciano Fontana vice superiore del santuario. È mancato invece il saluto della comunità gradese, quello pubblico dinnanzi a tutti i fedeli da parte del sindaco. Nessuno l’ha chiamato a intervenire e lui che si trovava in prima fila non si è proposto. Fatto sta che è rimasto in attesa per poi doversi recare in sacrestia e consegnare i doni che il Comune ha deciso di fare come ricordo ai frati.

Alla cerimonia di Barbana non ha partecipato invece l’arciprete di Grado monsignor Michele Centomo tornato dallo scorso fine settimana trascorso a Vercelli con la corale Santa Cecilia (a sostituirlo domenica scorsa c’era un altro sacerdote) e ieri impegnato per la celebrazione delle messe a Grado. Per quanto riguarda autorità e associazioni da citare la presenza di Circomare con la comandante Francesca Godino, dei carabinieri con il comandante Pierluigi Bottoni e poi le rappresentanze di tante associazioni: i Portatori della Madonna di Barbana di Grado, i Portatori di Fiumicello, la Cooperativa Pescatori, i Graisani del Palù e i Donatori di Sangue ed ancora i marinai in congedo dell’Anmi, la società Canottieri Ausonia, Grado Voga, gli Scout, la Banda Civica e forse, mescolate fra i fedeli, anche altri rappresentanti di associazioni. —

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