L’addio di Godeas ai democratici arriva via whatsapp

Il sindaco di Medea spiega in una chat i motivi della scelta Il circolo Pd: «Finalmente ora potremo fare opposizione»
MEDEA. Il desiderio di essere libero nelle scelte. È stato questo il motivo che ha spinto il sindaco di Medea, Igor Godeas, a non rinnovare la tessera del Partito democratico. A livello ufficiale, il primo cittadino non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma per lui a parlare è stato un messaggio inviato agli ormai ex compagni su una chat. Se il segretario nazionale Matteo Renzi utilizza per le sue comunicazioni pubbliche i tweet, i sindaci dissidenti sembrano preferire il più popolare e (teoricamente) più riservato whatsapp. Ma nell’era dei social-network la sostanza non cambia e tutto diventa pubblico.


Secondo quanto espresso nel messaggio, per Godeas la linea del partito non coincide più con ciò che lui considera essere la scelta migliore per il suo paese. Il sindaco ha quindi salutato e se ne è andato. Non lo ha fatto sbattendo la porta, ma ha comunque preso un’altra strada. La sua scelta, in ogni caso, non ha sorpreso le segreterie democratiche. Al contrario, sembra essere stata un sollievo, se non addirittura qualcosa di atteso da tempo.


«Forse ora diventerà più facile fare opposizione», osserva Maria Luisa Zoratti, coordinatrice del circolo locale ricordando che a Medea, di fatto, tanto la maggioranza quanto la minoranza fino ad oggi avevano fatto capo al Pd.


Iscritto ai dem dal 2007, Godeas nel 2014 aveva dato vita alla coalizione “Idea per Medea” con la quale aveva sfidato quel Flavio Gallas, già vicesindaco di Alberto Bergamin, scelto dal centrosinistra per guidare la civica “Vivere Medea”. A portare alla scissione era stato il mancato ricorso alle primarie e le urne avevano dato ragione al dissidente. Se all’inizio c’era stata una sorta di convivenza, ora, a distanza di tre anni, lo strappo è diventato definitivo.


«Era prevedibile che andasse a finire così», nota senza apparente rammarico Zoratti ricordando che all’interno del circolo locale la maggioranza è schierata con lo sconfitto Gallas. «Godeas aveva dato vita a una lista civica alleata con tutti gli altri: ha rotto i rapporti con il sindaco di Romans e si è avvicinato a quello di Cormons. Era quindi naturale che andasse a finire così: era già scritto. In questi anni, come circolo, siamo stati tranquilli in Consiglio. Adesso, però, prendiamo atto della cosa e forse ora diventerà più facile fare opposizione».


Sul fronte provinciale, il segretario Marco Rossi soppesa le parole: «Non ho avuto modo di parlare con Godeas e non conosco le sue ragioni, quindi non posso commentare. Mi limito a registrare la situazione. Di certo, su certe politiche era spesso in dissenso rispetto agli altri sindaci del Pd e, naturalmente, mi dispiace che non voglia proseguire sul percorso del Partito democratico. A questo punto, però, forse è meglio che vada così».


A livello regionale, invece, la segreteria di Antonella Grim non entra nel merito della questione. Nel ricordare che Godeas non è il primo sindaco ad aver deciso di lasciare il partito, da Trieste lasciano che il caso venga gestito a livello territoriale.


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