L’addio di Trieste a Ferrari storica “voce” dei disabili

Ha ridato dignità e spazio nella società a chi è affetto da disabilità. E ora che se n’è andato, sono in tanti a rimpiangere la sua forza e la sua energia. Fausto Ferrari, deceduto nei giorni scorsi, lascia senza una delle sue colonne portanti il Cest, il Centro Educazione Speciale Trieste, la onlus nata nel 1971 e da lui presieduta per più di 40 anni.
Per chi ha frequentato l'associazione, per i familiari e gli operatori quell'uomo tenace, brillante e determinato era il Cest. Ferrari sottolineava la necessità di fare qualcosa per tutte le persone, ed erano tante, che di fatto erano escluse dalla società, non accolte neanche dalle istituzioni. Si poneva l’obiettivo di integrare nella società il più possibile le persone vittime di emarginazione. Le tappe importanti del Cest segnate dalla determinazione di Ferrari sono state molte: la creazione del primo Centro diurno per persone con disabilità grave; i primi soggiorni estivi per dimostrare la possibilità di vivere come tutti e tra tutti e poi la prima Comunità.
«Fausto Ferrari, come presidente del Cest, ha animato questa storia lunga quaranta anni con la sua presenza, la sua capacità ideativa, l’attenzione alla professionalità e alla condizione lavorativa degli educatori e con il saper mantenere un canale con le istituzioni pubbliche: per le nuove proposte di intervento, per nuove forme normative e anche con momenti conflittuali, quando serviva», sottolinea Maurizio Pessato, attuale presidente del Cest.
Per il mondo del volontariato e dell’assistenza Ferrari è stato e continuerà ad essere un punto di riferimento, una figura illuminante nel percorso per la salvaguardia delle necessità di chi vive una disabilità. Domani i consiglieri comunali, su proposta dell'assessore ai Servizi Sociali Carlo Grilli, lo ricorderannoà in aula. «È una persona alla quale dobbiamo molto, - sostiene Grilli - che ha aperto la strada al mondo dell'inclusione dei nostri ragazzi. Ha avuto il coraggio e la determinazione di cambiare la visione che il mondo aveva della disabilità, iniziando questa sua battaglia in anni difficili, quando per certe famiglie era quasi una vergogna avere in casa un disabile, ridando dignità e facendo diventare protagonisti del mondo in cui viviamo le persone disabili».
Ferrari è stato uno dei promotori della collaborazione tra le associazioni che seguono le persone con disabilità partecipando dall’inizio all’organismo che riunisce tutte le organizzazioni che lavorano in questo campo. «Una figura di spicco che ha combattuto con tutta la sua forza per difendere i diritti della persone con disabilità e che ha gettato le basi per una visione diversa di questo mondo», ricorda Mauro Morasut, presidente della Consulta Disabili. «Il Cest è la cosa migliore che potessimo fare - aveva dichiarato di recente Ferrari - con l'obiettivo di dare risposta il più possibile a chi non ne aveva e Trieste, la città, ha capito quella che è stata la grande novità della nostra associazione». (l.t.)
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