Ladri in villa scatenati a Monfalcone In 3 settimane 40 furti

Bottino di gioielli per 16mila euro in un’abitazione Un derubato: «C’è paura, non siamo tutelati abbastanza»
Di Fabio Malacrea
Bonaventura Monfalcone-13.12.2012 Via Nievo, 34-Furti in villa-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.12.2012 Via Nievo, 34-Furti in villa-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Un’altra ondata di furti in abitazioni, questa volta a Largo Isonzo. I ladri sono entrati in azione in una mezza dozzina di villette. Non è escluso che al raid abbiano preso parte anche dei bambini, almeno dalle impronte lasciate in alcuni ancora giardini coperti di neve. Da tre settimane il Monfalconese è ostaggio di bande di ladri: le famiglie derubate sono una quarantina. È un fenomeno senza precedenti che sta creando un clima di tensione e paura.

«Non mi si venga a dire che a Monfalcone la microcriminalità è “nella media”, come ho spesso sentito dalle forze dell’ordine - afferma Marino Valente, una delle vittime della banda che ha razziato nel weekend il quartiere -. I ladri mi hanno rubato catenine, gioielli, orologi, tutti ricordi di famiglia, per un valore di almeno 16mila euro. Hanno violato la privacy della mia famiglia, hanno terrorizzato mio figlio di 9 anni. Ma ciò che mi spiace soprattutto è rilevare che quanto si fa per arginare questo fenomeno non basta. La gente dev’essere messa al corrente del rischio che corre. I furti vanno resi noti, non tenuti nascosti».

I ladri hanno atteso che la famiglia uscisse di casa attorno alle 17. «Siamo andati a Gorizia per assistere un concerto - ricorda Valente -. Siamo rientrati la sera attorno alle 23.30. Non dimenticherò mai la scena che mi sono trovato davanti dopo aver aperto la porta: cassetti a terra e tutto il contenuto svuotato attorno. Ho invitato mia moglie e mio figlio a non entrare, temevo che i ladri potessero essere ancora in casa. Ho avuto paura».

I ladri erano entrato sollevando le tapparelle di una finestra sul retro della villetta, forzata con un piede di porco. Hanno rovistato dappertutto e, in un cassetto, hanno trovato i gioielli. Il derubato ha chiamato la Polizia. Sono intervenuti due agenti che hanno steso un verbale, lasciando ben poche speranze ai derubati.

«Mi sono sentito dire: “Non possiamo fare altro, loro sono tanti e noi pochi”. Ma allora siamo arrivati a questo? Dobbiamo ritenerci ostaggio dei ladri?», afferma il derubato.

Nello stesso pomeriggio i ladri sarebbero entrati in azione in almeno una mezza dozzina di abitazioni nella stessa zona. In alcuni casi hanno dovuto desistere per la presenza in casa dei proprietari, in altri sono riusciti a portare a termine l’opera. Stando a quanto emerso, i ladri avrebbero lasciato nei cortili ancora coperti di neve molte impronte tra cui anche di bambini. È verosimile quindi che si siano serviti di minori per entrare nella case attraverso le finestre più piccole. Il raid ha lasciato il segno nella comunità al punto che il parroco, alla fine della messa, ha espresso solidarietà a Valente che è pure direttore del coro di San Giuseppe.

«Ho avuto da molti parrocchiani espressioni di solidarietà - afferma il derubato - ma ciò che mi ha sorpreso è che una persona su tre aveva a sua volta subito furti analoghi. Tutti o quasi però rimasti senza colpevoli».

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