L’Albergo Impiegati ha i conti in rosso Comune in soccorso

Monfalcone, la “Progetto” deve ammortizzare 8 milioni di investimenti Decisa la proroga della concessione dal 2035 al 2049
Altran Mf-ex Albergo impiegati
Altran Mf-ex Albergo impiegati

di Tiziana Carpinelli

La Progetto spa, associazione temporanea di imprese che ha attuato in project financing la riqualificazione dell’ex Albergo impiegati di via Cosulich, per un investimento di oltre 15 milioni di euro (di cui 7 di finanziamenti pubblici), ha chiesto all’amministrazione un prolungamento dei termini di concessione, in scadenza al 2035, di ulteriori 14 anni, fino al 31 dicembre 2049. Appena in quella data, dunque, l’ente entrerebbe in possesso dell’immobile. Una stampella per arginare il difficile quadro economico, consentendo l’ammortamento delle spese, che il Comune è intenzionato ad accordare, stante la preoccupazione del sindaco Silvia Altran, comunque «convinta della bontà dell’intervento di ristrutturazione», dettata dalla convinzione che «senza questo provvedimento si possono verificare ben più negativi scenari», da scongiurare «perché a perderci sarebbe l’intera città». Non la pensa così l’opposizione, che invece parla di «flop dell’ex albergo impiegati, un contenitore che non riesce a camminare con le proprie gambe». La situazione viene rappresentata come «grave e urgente» dal consiglio dei sindaci della società, che ha già deliberato la convocazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti per gli adempimenti previsti dalla legge, dal momento che il capitale sociale si trova alla soglia del tetto minimo stabilito per legge. Il collegio afferma che è necessaria la «massima tempestività nell’assunzione delle decisioni». E per tutta risposta, all’assise di domani sera, la maggioranza consiliare presenterà una delibera di prolungamento della concessione (con immediata eseguibilità). Con la proroga, la società potrà ammortizzare i beni secondo aliquote comuni a tutti gli operatori del mercato, mentre oggi è costretta dalla durata della concessione a effettuare un ammortamento accelerato che di fatto la pone in una posizione di svantaggio nei confronti dei concorrenti dal punto di vista reddituale. Tale allungamento dovrebbe pertanto avere un’incidenza dal punto di vista meramente contabile, aiutando la società a raggiungere l’equilibrio di bilancio e pertanto a preservare l’operazione pubblico-privato.

Ma cosa è accaduto? La gestione della struttura è iniziata a settembre 2009 e nel corso dei due anni il quadro economico è mutato sia sul fronte del finanziamento e dei tassi che su quello della domanda di mercato e, di conseguenza, sulla percentuale di occupazione dell’albergo. Ha inciso il mancato avvio della scuola di alta formazione per la Pubblica amministrazione, contemplato nel protocollo d’intesa alla base del progetto: tale istituzione avrebbe permesso di ottenere ampie ricadute nella ricezione. Non hanno giovato, infine, le nuove norme in materia contabile-finanziaria che hanno modificato il piano di ammortamento della società (costituita nel 2006 da Icep srl di Pordenone, Helios srl di Grado e Ial Fvg), che attualmente risulta già accelerato, essendo spalmato su 28 anziché su 33 anni.

Alla luce delle modifiche normative, che prevedono di ammortizzare i beni (in particolare l’edificio) nell’arco di 40 anni, la situazione contabile verrebbe a essere ulteriormente penalizzata, in quanto i costi di esercizio sarebbero aggravati da un sostenuto ammortamento forzato, portando in perdita l’esercizio per un meccanismo di natura fiscale piuttosto che per gestione. Protesta l’opposizione con Anna Maria Cisint (Rinnoviamo Monfalcone): «La scuola non è mai partita e l’albergo è sottoutilizzato: un flop degli iniziali obiettivi, per i quali sono stati stanziati 7 milioni di fondi pubblici che invece si sarebbero potuti destinare all’edilizia scolastica. Per contro, con la delibera, l’ente tarderà a entrare in possesso dell’immobile: la politica, in questo caso, si è rivelata fallimentare». Di opposta opinione il sindaco: «L’operazione di project financing è stata positiva, poichè ha consentito il recupero di un edificio di pregio architettonico e storico. A fronte del mutato quadro economico e normativo è importante salvaguardare ora, entro i limiti di legge, l’ex albergo impiegati. I project financing rappresentano, viste anche le minori entrate statali, uno strumento prezioso per il rilancio del territorio: la logica adottata dal Comune è stata quella dell’utilità». «Non oso pensare - conclude - con quali situazioni di abusivismo e degrado ci dovremmo confrontare oggi se lì non fosse stato avviato il restyling. È d’altro canto impensabile che oggi un ente riesca a sobbarcarsi da solo la gestione di tali strutture, perciò vanno difesi i progetti pubblico-privato e favorite le condizioni di decollo dell’edificio: se la scuola di formazione si trova in stand-by è anche perchè la Regione non ha ancora concesso i finanziamenti stabiliti».

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