L’allarme di Federmar «Compagnia declassata ridotta al feederaggio»

Una nota di Giorgio Marangoni, esponente del sindacato autonomo Federmar, ha recentemente riacceso il faro sulla difficile stagione di Italia Marittima. Era da quasi due anni, dall’autunno 2016, che...

Una nota di Giorgio Marangoni, esponente del sindacato autonomo Federmar, ha recentemente riacceso il faro sulla difficile stagione di Italia Marittima. Era da quasi due anni, dall’autunno 2016, che non venivano pubblicamente esplicitate preoccupazioni sindacali sull’andamento della compagnia: allora si era parlato di trasferimenti a Londra e ad Amburgo. Nel comunicato Marangoni scrive di «drastico ridimensionamento delle attività commerciali» in quanto Evergreen sarebbe intenzionata a togliere le navi dell’azienda triestina dai traffici transoceanici per impegnarla unicamente nel feedering mediterraneo. Il dirigente della sigla autonoma teme «un declassamento generale», con effetti negativi sull’occupazione amministrativa più che sui naviganti. A suo giudizio, Evergreen aveva a suo tempo acquistato il Lloyd Triestino, perchè la bandiera italiana consentiva di toccare i porti della Cina Popolare, preclusi alle unità taiwanesi, ma oggi l’attività internazionale di Italia Marittima «può benissimo essere assorbita dalle altre società del gruppo». «Purtroppo almeno per Trieste - conclude Marangoni - sembra che tale possa essere il prossimo domani».

Il campanello d’allarme, che in realtà squilla quando la ristrutturazione è stata in buona parte attuata, è comunque stato ascoltato anche da altri sindacati. Il segretario generale della Cgil Michele Piga ha riferito che la sua sigla, attraverso categoria e “rsu”, ha chiesto un incontro con l’azienda per fare il punto sulla situazione commerciale e occupazionale. —

MAGR



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