L’allegra carica delle danzatrici del ventre
Sono tra le protagoniste delle serate all’Ausonia. Annapaola e Romina: «È la risposta alla donna occidentale magra e fragile»

Da affollatissimo stabilimento balneare, per due serate alla settimana, l’Ausonia d’estate si trasforma in un centro benessere dalle fattezze quasi orientali, tra odore d’incenso e litanie ripetitive - «Inspiriamo, espiriamo» - che si diffondono nell’aria. Ogni martedì e giovedì si tiene infatti “Ausonia Energia Vitale”, un’ampia offerta di massaggi di tutti i tipi, conferenze sul benessere e corsi di diverse discipline psico-fisiche, dallo yoga alle danze orientali. La danza del ventre è sicuramente una delle più conosciute e l’insegnante Maya Gaorry cerca di trasmettere alle sue allieve, oltre alla tecnica, anche l’essenza.
Annapaola e Romina la praticano da più di cinque anni. «È una danza che esprime una femminilità molto sicura di sé, a differenza del modello occidentale della donna magra e fragile, alla quale oppone delle forme più morbide e sinuose». C’è anche chi tenta per la prima volta come Donatella: «Ero incuriosita dal tipo di danza dopo aver provato un po’ tutte le altre. Poi, per me ha anche uno scopo più preciso, riprendermi da un grosso incidente che mi aveva paralizzato in parte e ritrovare un contatto col mio corpo».
A pochi passi di distanza si tiene il corso tenuto da Federica Tofful di “Nia”, ovvero una disciplina nata negli Stati Uniti che unisce Oriente ed Occidente, dalle arti marziali alla danza. Anche in questo caso si possono trovare delle allieve entusiaste ed assidue da almeno cinque anni: «La gioia di poterti muovere ascoltando la musica e il proprio corpo», la descrivono Daniela e Caterina, che vengono fin da Monfalcone per la loro dose estiva di Nia. «È quasi una droga. Fa stare davvero bene, tanto che capita di venire da lavoro con il mal di testa e sentirlo sparire, perché dà energie e toglie quelle negative. Lascia grande libertà d’espressione, senza giudizi, e rispetta il sentire della persona».
Sul bagnasciuga solitamente popolato da chiassose famiglie, il gruppo di meditazione cerca la pace interiore cullato dalle onde e grazie alla guida di Alessandro Severi. «Vengo regolarmente da sette anni. Io e la nostra “guida” ci conosciamo dall’infanzia e lo seguo da quando ha iniziato la sua ricerca spirituale - racconta Furio - prima avevo già praticato altri percorsi, ma con lui mi trovo bene per i risultati che ottengo con la sua semplicità e senza troppi voli pindarici».
Fausto, invece, ha iniziato a giugno: «Aiuta molto il corpo a sciogliere le articolazioni e le emozioni. Poi, il fatto di stare seduti e vedere il tramonto da qui è uno spettacolo». Infine, se tutto questo benessere fisico dovesse ad un certo punto rendere insofferenti, si può sempre salire sulla terrazza dell’Ausonia, accostarsi al bancone e ordinare il primo spritz.
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