L’alloggio di via Carducci continuerà a ospitare le straniere in difficoltà

L’appartamento messo a disposizione dal Comune di Monfalcone per un’accoglienza di tipo Sprar di donne cui è stato riconosciuto il diritto di asilo non cambia di fatto destinazione. Lo ha ribadito l’a...
Bonaventura Monfalcone-20.09.2014 Presentazione progetto-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.09.2014 Presentazione progetto-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

L’appartamento messo a disposizione dal Comune di Monfalcone per un’accoglienza di tipo Sprar di donne cui è stato riconosciuto il diritto di asilo non cambia di fatto destinazione.

Lo ha ribadito l’assessore alle Politiche sociali, Cristiana Morsolin, replicando al capogruppo consiliare della Lega Nord Federico Razzini.

«L’appartamento è stato acquistato ormai quasi dieci anni fa con fondi del ministero delle Politiche sociali per dare accoglienza a donne straniere in difficoltà - ha affermato l’assessore alle Politiche sociali -, quindi con una destinazione vincolata. Fa specie che il consigliere Razzini, vista la sua lunga presenza in Consiglio comunale, non lo sappia. L’alloggio non viene perciò sottratto alle donne italiane e nemmeno alle straniere residenti in città, perché al momento non avevamo un’utenza di questo tipo».

Al di là di un motivo di natura tecnica, comunque, come ha sottolineato l’assessore Morsolin, ce n’è senz’altro anche uno di natura politica alla base della decisione di utilizzare l’appartamento di via Carducci per dare accoglienza ai profughi in fuga dal Medioriente.

«Di fronte a una questione indubbiamente complessa, che non a caso sta facendo discutere l’Europa - ha osservato Cristiana Morsolin -, credo che però ciascuno debba fare, per quanto può, la sua parte. Il principio di solidarietà, in ogni caso, deve riguardare tutti, in base alle loro necessità, e non alle nostre simpatie o antipatie».

L’assessore ha quindi confermato come il tipo di accoglienza che sarà attuato in città sarà di tipo Sprar e relativo a un piccolo gruppo di persone.

Il bando pubblicato dall’Ambito socio-assistenziale per l’attuazione del progetto, finanziato con fondi ministeriali, scade già alle 12 di giovedì prossimo.

Le domande in busta chiusa, contenente la documentazione richiesta, vanno consegnate al Protocollo generale del Comune di Monfalcone, situato in via Sant’Ambrogio.

I plichi saranno aperti in seduta pubblica lo stesso giorno, alle 12.30, nella sede del Servizio sociale dei Comuni in via Duca d’Aosta.

Alla gara possono partecipare i soggetti che alla data di scadenza del bando posseggano esperienza pluriennale e consecutiva nella presa in carico di richiedenti-titolari di protezione internazionale, comprovata da attività e servizi in essere al momento della manifestazione di interesse, e che abbiano la disponibilità di adeguate strutture sul territorio dell’Ambito Basso Isontino.

Chi si occuperà del servizio dovrà quindi garantire l’accoglienza materiale degli stranieri, la mediazione linguistica culturale, l’orientamento e l’accesso ai servizi del territorio, nonchè la formazione e la riqualificazione professionale, l’orientamento e l’accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale, oltre che della tutela psico-socio-sanitaria.(la.bl.)

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