L’amore per la vita nei quadri di Cecilia Seghizzi

Ammirevole e sorprendente sono la grande creatività e la capacità di rinnovamento di Cecilia Seghizzi Campolieti. La pittrice e musicista goriziana ha sorpreso il numeroso pubblico intervenuto all'inaugurazione della personale allestita alla galleria "La Bottega" di Franch Marinotto. «Oltrepassati i 100 anni mi sento più libera di seguire e dare forma alla mia interiorità sperimentando nuovi linguaggi»,ha esordito entrando in galleria accolta da un caloroso applauso. Esposte negli spazi di via Nizza opere nuove per soggetto e tecnica, lontane dagli acquerelli floreali che l'hanno resa celebre e apprezzata. I quadri inediti, alcuni dipinti negli ultimi mesi, sono connotati da un linguaggio astratto-informale e realizzati con colori a olio su tela.
La pittrice, conversando durante la vernice con la giornalista Margherita Reguitti, ha spiegato come l'evoluzione sia stata naturale: «Sulla tela trasferisco le emozioni e i suggerimenti della mia vita interiore, prendendo spunto da visioni intime, a volte dettate anche dall'attualità». È il caso del grande quadro della marcia degli strumenti ad arco, dipinto pensando ai violini, viole e violoncelli lasciati soli, quasi tristemente abbandonati, durante il recente sciopero degli orchestrali de La Scala di Milano. «In passato dipingevo molto "en plein air" e dunque i paesaggi che mi circondavano venivano reinterpretati nell'opera - ha detto -. Ora non più, altri sono i pensieri e le riflessioni che mi influenzano e dunque si manifestano sulla tela». Il tocco è leggero, adatto a suggerire piuttosto che definire immagini. La natura di boschi e marine assieme alla musica rimangono le "muse" ispiratrici delle opere in un tripudio di colori e di luce che manifestano la gioia di vivere e il desiderio di stupirsi mai esauriti.
«Non definirei i miei quadri completante astratti - , aggiunge la Seghizzi - piuttosto immaginativi, in essi il concetto e l'emozione della sera, della campagna, del bosco e delle marine sono espressi con il colore». Di lei il professore Sergio Tavano ha messo in luce la razionalità, intelligenza e originalità dell'espressione artistica, definendola un modello di gorizianità colta e sensibile. A chi le chiede il segreto della prolifica creatività la Seghizzi risponde sicura e sorridente: "amare la vita". La mostra è stata anche un momento mondano al quale hanno partecipato tanti goriziani e non solo. Fra le autorità presenti la prefetto Maria Augusta Marrosu e il presidente della Fondazione Carigo Franco Obizzi. L'esposizione resterà aperta fino al 31 maggio, da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. Domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.
yyDomani verranno resi noti i vincitori del remio letterario biennale “Dolfo Zorzut” durante una cerimonia di premiazione che avrà luogo alle 19 in piazza XXIV maggio a Cormons, nell’ambito della tradizionale Fieste da viarte. Il concorso, giunto alla seconda edizione, è stato istituito per ricordare lo scrittore cormonese Dolfo Zorzut che fu anche uno dei fondatori della Società Filologica Friulana. Il tema di questa edizione era “l’ambiente, la storia, la letteratura e leggende di Cormons e del territorio”, e si articolava in tre sezioni, narrativa, poesia ed una riservata agli studenti, per un racconto o una poesia, i testi, inediti, potevano essere indistintamente presentati in italiano, friulano o sloveno. Il concorso è organizzato dal Comune in collaborazione con Amis da Mont Quarine e Filologica friulana.
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