L’antipatia tra cani e gatti? Con impegno la si supera

TRIESTE «Sono come cane e gatto». Un modo di dire che nasce dalla convinzione che, tra cani e gatti, non scorra mai buon sangue. Una convinzione comune li vede infatti nemici giurati, ma in molti casi la convivenza sotto lo stesso tetto non solo è possibile ma è pure piacevole, tanto da farli diventare invece amici inseparabili.
Certamente il rapporto tra queste due specie animali non è sempre idilliaco. Per comprendere le dinamiche che lo regolano, è bene considerare che cane e il gatto sono molto lontani tra loro per quel che riguarda la storia dell’evoluzione: i cani fanno parte dei “caniformi”, gruppo a cui appartengono, ad esempio, anche i lupi e gli orsi; il gatto invece fa parte dei “feliformi”, come i puma o i leopardi. Di base, dunque sono diversi, e hanno anche un linguaggio del corpo completamente differente. Basti pensare che lo scondinzolio della coda di un cane esprime la sua affidabilità, mentre lo stesso atteggiamento in un gatto evidenzia l’esatto opposto.
Ci sono cani e gatti che proprio non ne vogliono sapere l’uno dell’altro e, in quel caso, se i tentativi di “conciliazione”, magari supportati dai consigli di medico veterinario comportamentalista, non vanno a buon fine, è bene non forzare la convivenza. Ma in alcuni casi, complice anche la pazienza dei proprietari, l’amicizia è possibile. L’ideale è abituare i due animali l’uno all’altro quando sono giovani: i cani cuccioli e i gattini fino al quel momento hanno fatto poche esperienze negative e dunque trovare una la sintonia è più facile.
A testimoniare che questo rapporto può funzionare, fino a sfociare in rapporti di grande amicizia, ci sono Elia e Emy, un micio di un anno e mezzo e una cagnolina di un anno arrivata a Trieste quando aveva 5 mesi, dopo aver mosso i suoi primi passi nel box di una canile di Cosenza. La loro proprietaria, Aura Bisiani, di recente ha raccontando la loro amicizia speciale pubblicando una loro foto sui social. «Io e la mia famiglia - racconta Aura - abbiamo sempre convissuto con dei gatti, ma era un nostro sogno avere anche un cane. Sette mesi fa ho visto la foto di questa cagnolina di nome Emy, lo stesso nome della gatta che avevo quando mi sono spostata. Era stata portata via da un canile ed era in stallo a Malchina. Il suo sguardo mi ha rapito». Aura ha girato l’appello per la ricerca di un’adozione e l’immagine commovente di quella cagnolina a suo marito e suo figlio. Pochi minuti e la decisione era stata presa. «Sono andata a prenderla, facendo presente a chi me la affidava che in casa vive già un gatto, - spiega - facendomi garantire che se il tentativo di convivenza non fosse andato a buon fine, mi avrebbe dato una mano con la cagnolina». Ma non c’è stato bisogno, complice anche il carattere molto dolce del cane. «Emy, la sera, ancora spaesata, è andata ad accucciarsi sotto ad una sedia, - ricorda Aura - ed Elia piano piano le è andato vicino, cercando di giocare con la sua coda, incoraggiandola. Dal giorno dopo è scoppiato l’ amore: sono come fratello e sorella, sempre appiccicati, uno spettacolo vederli insieme». —
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