L'anziano travolto dal tram di Opicina si sarebbe sposato fra qualche giorno

La vittima, Carlo Puri, avrebbe dovuto sposarsi tra qualche giorno. La donna che l'80enne tavolto dal tram avrebbe voluto sposare era la sua compagna da tempo e ha 65 anni. Ora è disperata
La scena dell'incidente
La scena dell'incidente
TRIESTE.
Carlo Puri avrebbe dovuto sposarsi tra qualche giorno. Questa notizia arriva alle orecchie dei vigili urbani che cercano un parente al quale comunicare la tragedia. La donna che l’anziano avrebbe voluto sposare era la sua compagna da tempo e ha 65 anni. Ed è a lei che i vigili comunicano attorno alle 13 l’accaduto. È un finale ancora più triste del previsto quello di ieri. «L’uomo - spiega un investigatore - conviveva da alcuni anni e aveva deciso appunto di sposarsi con la nuova compagna. È stata lei che abbiamo avvisato».


I testimoni dell’incidente sono ancora scossi. «Ero in chiesa e all’improvvviso ho sentito un rumore fortissimo, un fragore. Ho subito pensato a un incidente e sono corso fuori», racconta turbato, don Verzier, il parroco di Cologna. Dal terrapieno davanti alla porta della chiesa guarda via Commerciale pochi metri sotto. Il corpo di Carlo Puri è oltre la vettura coperto pietosamente da un lenzuolo bianco.


Dice ancora il religioso: «Questo punto di via Commerciale è molto pericoloso. Ho avvisato più volte vigili e Comune perché chi sale verso Opicina non ha una buona visibilità. Ci sono rami che insistono sulla strada e così può essere che si venga tratti in inganno. Penso che l’uomo che viaggiava con lo scooter sia stato proprio ingannato dalla scarsa visibilità proprio all’altezza della curva davanti alla chiesa».


Mentre parla i vigili urbani stanno effettuando i rilievi dell’incidente mortale segnando col gesso sull’asfalto i punti fondamentali dell’impatto. Per terra, davanti al respingente della vettura, sono dispersi alcuni frammenti del faro e pezzi del guscio dello scooter. Dopo averli fotografati li raccolgono e li inseriscono in un sacchetto di nylon. Serviranno per effettuare eventualmente la perizia che potrebbe essere disposta dal pm Giorgio Milillo nel caso in cui dovessero ritenersi necessari altri accertamenti sulla dinamica dell’incidente.

Nella vettura della Trieste Trasporti viaggiavano otto passeggeri tra cui alcuni bambini in tenera età accompagnati dalla loro mamma.


Sono stati mandati subito via dai vigili urbani per evitare che rimanessero impressionati dal sangue e dal corpo inanimato riverso sul ciglio della carreggiata sotto la fiancata del tram. Altri passeggeri, tra cui alcuni stranieri, sono stati interrogati dai vigili per avere la conferma della prima ricostruzione. «Ho sentito un rumore tremendo e subito sono accorsa verso la strada. C’era già l’ambulanza del 118», racconta un’abitante di una casa vicina. «È stata - commenta un altro vicino - una morte orribile.



Non avrei mai immaginato una cosa del genere». Il luogo dell’incidente è stato delimitato con i nastri bianco rossi di nylon. Da fuori altri abitanti della zona si sono soffermati a guardare i soccorritori all’opera.

Poi dopo il nulla osta del pm Giorgio Milillo la salma di Carlo Puri è stata rimossa dai necrofori. Il conducente della vettura numero 407 ha parlato a lungo con gli ispettori della Trieste Trasporti. Ha ripetuto più volte l’accaduto.

«Il conducente ha subito lanciato la rapida e ha utilizzato il freno di emergenza. Ha fatto tutto quello che poteva. Purtroppo l’impatto è stato inevitabile. Gli spazi erano ristretti», dice il direttore di esercizio Raffaele Nobile.


(c.b.)

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