L’Arma piange Campanaro l’ultimo reduce di El Alamein

Emilio Danelon / Mossa
Lutto per l’Arma dei Carabinieri e, in particolare, per la Sezione di Gorizia dell’Associazione nazionale Carabinieri. È scomparso all’età di 97 anni il maresciallo capo Giuseppe Campanaro.
Originario di Gerace, in Calabria, viveva a Mossa ed era l’ultimo dei reali carabinieri paracadutisti sopravvissuti alla campagna d’Africa. Era stato decorato con la Croce di Guerra al Merito e con la Croce di Guerra al Valor Militare per aver recuperato un cifrario attraversando un campo minato. Per tre anni era stato prigioniero dei francesi, che lo avevano rinchiuso in un campo nel deserto della Libia.
A diciassette anni si era arruolato nell’Arma, seguendo l’esempio del padre e partecipando al secondo conflitto mondiale nella campagna di Grecia e nella battaglia di El Alamein. Terminato il conflitto era stato trasferito in diversi Comandi della penisola, per finire con una lunga permanenza a Gorizia. Era stato preposto al Gruppo operativo radiomobile del Comando provinciale.
Una volta entrato in quiescenza, si era immediatamente iscritto all’Associazione Carabinieri di Gorizia, condividendone fino all’ultimo i valori e le idealità. Dall’aspetto oltremodo giovanile, si presentava sempre elegante a tutte le cerimonie e manifestazioni che si svolgevano nel corso dell’anno. In particolari occasioni, amava comparire indossando anche le uniformi storiche dell’Arma. Arrivava agli appuntamenti abordo della sua Bmw, auto che ha guidato fino a poco tempo fa.
Gentile e disponibile con tutti, si sentiva sempre moralmente compartecipe della vita dell’Arma. Tant’è vero che una volta rimasto vedovo, per una lunga stagione, ha pranzato tutti i giorni con i carabinieri della caserma “General Cascino” di via Trieste. Campanaro ha sempre profondamente amato l’Arma. Era una persona tutta d’un pezzo. Per i suoi meriti e per il suo passato, il presidente Sergio Mattarella gli aveva recentemente conferito il titolo di Commendatore della Repubblica.
Il presidente della Sezione di Gorizia, Sergio Burlon, lo ricorda con tanta stima e rispetto, ben conoscendo con quanto amore e dedizione Campanaro si era dedicato all’Associazione Carabinieri, condividendone appieno tutta l’attività. Una persona di alto valore, ha sottolineato Burlon, il cui ricordo rimarrà sempre vivo nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuto e stimato.
Con il suo decesso, la città e l’Arma perdono una persona che si è totalmente identificata nella sua storia, onorandola con il suo esempio, con la sua integrità morale e con la sua profonda nobiltà di sentimenti.
La data del funerale deve essere ancora fissata. –
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