L’Arma rischia ora il declassamento a semplice Tenenza

GRADISCA Ormai sembra essere più di una semplice indiscrezione. La Compagnia dei carabinieri a Gradisca rischia di essere “declassata” a semplice Tenenza e farebbe poi capo alla Compagnia di...
Bumbaca Gorizia Controlli Carabinieri ©Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia Controlli Carabinieri ©Foto di Roberto Coco

GRADISCA

Ormai sembra essere più di una semplice indiscrezione. La Compagnia dei carabinieri a Gradisca rischia di essere “declassata” a semplice Tenenza e farebbe poi capo alla Compagnia di Monfalcone. Altre stazioni isontine rischiano di essere chiuse. L’ipotesi operativa è arrivata da Roma sui tavoli del Comando regionale della Legione Carabinieri del Friuli Venezia Giulia, che – sempre secondo indiscrezioni – avrebbe espresso un parere fortemente negativo.

La notizia è stata appresa con preoccupazione anche in ambienti istituzionali. Interpellato, il sindaco Franco Tommasini non nasconde la sua preoccupazione. «Quella di un accorpamento è un’ipotesi che non mi sorprende in tempi di carenza di risorse come questi, ma che non posso nemmeno prendere in considerazione – taglia corto il sindaco -. Siamo la città del Cie e oltretutto abbiamo lavorato per individuare la sede della nuova caserma. Credo si tratti di un’ipotesi non verosimile. Altrimenti ci attiveremo per scongiurare questa ipotesi».

Giova ricordare che per Gradisca si tratterebbe in realtà di un ritorno all’antico: già negli anni ’70 la presenza dei carabinieri si limitava alla Tenenza. Quello che è altrettanto certo è che nel frattempo la realtà del tessuto cittadino è fortemente cambiata. Oggi la Compagnia gestisce un territorio molto vasto, a cavallo fra Collio, Destra e Sinistra Isonzo: per capirci da Mernico a Cassegliano. Inoltre Gradisca è anche la città del Cie e del Cara, impegno che assorbe molti uomini. Proprio in queste settimane il Comune aveva trovato un accordo per la realizzazione dell’attesa nuova caserma, che non si dovrebbe realizzare più nell’exToti Bergamas ma nell’area dell’ex scuola alberghiera Ersa, proprietà dell’impresa romana Cerasi (la stessa che ha realizzato il Cie). (l.m.)

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