L’arte della norcineria di scena a Ronchi

Ben 16 i concorrenti nella gara organizzata da Acli e Pro loco. Vince l’insaccato dell’azienda Zorzet

RONCHI DEI LEGIONARI. L’antica arte della norcineria è stata riscoperta a Ronchi dei Legionari. Ed un prelibato insaccato della nota azienda agricola Mersia Zorzet di Begliano, presentato dal ronchese Italo Zanolla, con 283 punti, ha vinto la settima edizione della gara del salame, promossa dal circolo Acli Toniolo e dai gestori del nuovo bar Acli in collaborazione con la Pro Loco. Sedici i concorrenti, giuria composta da Renzo Bidut, Fiorenzo Boscarol, Adriana Coprivez, Sergio Donda, Emidio Miani, Franco Miniussi, Paolo Pacor e Michele Tuni. Dei sedici prelibati insaccati in gara ben 13 sono stati confezionati da norcini bisiachi, due da norcini di Fossalon di Grado e Terzo d’Aquileia e uno addirittura da Tramonti, in provincia di Salerno. Come ha sottolineato il presidente della giuria, Michele Tuni, il lavoro non è stato facile. Dopo una prima scrematura, seguendo le varie valutazioni previste dal regolamento della gara, ad iniziare dall’aspetto visivo e strutturale, dei sei insaccati ammessi all’esame finale è stato il giudizio e la valutazione in merito all’equilibrio olfattivo e gustativo a decretare il vincitore al quale è andata la bella e originale pergamena realizzata per l’occasione dal noto pittore ronchese Amerigo Visintini. Al secondo posto, con 259 punti, si sono classificati Ramon&Cristina del bar Santa Croce che hanno presentato un insaccato preparato dal norcino Italo Bagolin di Fossalon; al terzo posto, parimerito con 254 punti, il norcino di Vermegliano Ivan Sommariva che ha presentato un suo insaccato e Marco Zilli che ha presentato un insaccato dell’azienda Marcellino Gandin di San Pier. Alla festosa premiazione è intervenuto anche il sindaco di Ronchi dei Legionari, Livio Vecchiet, che ha espresso il suo compiacimento per questa bella iniziativa. Iniziativa che, come in passato, è stata anche occasione per una raccolta fondi in favore e a sostegno della Caritas San Lorenzo. Certamente i norcini bisiachi non sono come un tempo, quando a Ronchi era attivo, fino alla fine degli agli anni Ottanta, il macello comunale, dotato anche di celle frigorifere e dove venivano macellati centinaia di suini. Ma sono ancora molti, anche nella cittadina e nei centri vicini, i cultori e i produttori di questo gustoso alimento. Insaccati quanto mai prelibati come quelli prodotti dalla storica macelleria di Fausto Taurian che aveva imparato i segreti dal padre Natale e dal nonno Giovanni, bravo norcino che aveva avviato l’attività della storica macelleria nel 1888 a Vermegliano.

(lu. pe.)

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