L’ateneo propone 23 master (4 nuovi) Riparte il percorso sulla scienza del caffè

Cinque sono rivolti al settore infermieristico, due su misura per le ostetriche e sei per i medici. Anche archivi e fotografie
Giulia Basso



Si arricchisce l’offerta di percorsi di alta formazione e perfezionamento dell’ateneo triestino, che per l’anno accademico 2021/2022 vedrà coinvolti otto dipartimenti, con l’attivazione di quattro nuovi master, due in ambito sanitario-assistenziale, uno nel campo dell’archivistica e uno dedicato all’industria 4.0. «Saranno 23 i master proposti nel bando in uscita a metà luglio, di cui 12 di primo e 11 di secondo livello - evidenzia Paolo Edomi, delegato del rettore alla Didattica -. Oltre alle quattro nuove attivazioni, verranno riattivati un paio di percorsi che l’anno scorso non erano potuti partire a causa dell’emergenza pandemica, come il master internazionale di primo livello in Economia e scienza del caffè, organizzato in collaborazione con Illycaffè».

Ampia sarà l’offerta in ambito medico-sanitario, sia per i master di primo sia per quelli di secondo livello. Nel primo caso nel paniere ci sono cinque master rivolti al settore infermieristico, uno al settore odontostomatologico e due a quello ostetrico, tra cui il percorso di nuova attivazione sulla “Salute riproduttiva delle donne straniere”. Quest’ultimo, organizzato con il Burlo Garofolo, nasce dalla constatazione che circa un terzo delle donne che negli ultimi anni hanno avuto accesso ai servizi relativi alla riproduzione della struttura triestina sono straniere. Sarà attivato un nuovo percorso di primo livello anche in ambito umanistico: il master “Archivi fotografici: digitalizzazione, catalogazione, valorizzazione” proporrà un programma in cui s’integreranno una base teorica e una formazione tecnica e professionalizzante per lo sviluppo di competenze specifiche nella strutturazione e nella gestione, anche sul piano giuridico, di questi particolari archivi.

Anche le Scienze della vita proporranno un nuovo master di primo livello in “Disabilità visiva e tiflologia”: realizzato in collaborazione con l’Istituto Rittmeyer, è pensato per formare operatori in grado di prendere in carico disabili visivi, fornendo alle persone non vedenti supporto all’orientamento.

Tra i master di secondo livello, cui si può accedere dopo una laurea magistrale, la novità è rappresentata dal percorso in “Produzione e gestione industriale 4.0”, che si svolgerà a Pordenone, pensato per trasferire al management del mondo industriale triveneto conoscenze relative alla trasformazione economica e dei sistemi produttivi indotta dalla quarta rivoluzione industriale. Ma la proposta più ampia è quella rivolta ai medici, con sei diversi percorsi di secondo livello, di cui quattro di specializzazione in chirurgia. «Sono master cui partecipano specialisti provenienti da tutt’Italia, molto utili per la creazione di un network di condivisione di buone pratiche chirurgiche», sottolinea Edomi. Confermati inoltre il master di Fisica medica, organizzato assieme all’Ictp per preparare fisici medici clinici, il “Sustainable blue growth” in collaborazione con l’Ogs, per specialisti nella cosiddetta "economia blu", il “Management in clinical engeneering”, che forma esperti nella gestione della strumentazione e delle attrezzature biomedicali in uso nei servizi socio-sanitari e quello sul “Diritto del lavoro e della previdenza sociale”. Sarà proposto infine, per il secondo anno consecutivo, il master “Insegnare in ospedale e istruzione domiciliare: competenze, metodologie e strategie”, nato dalla collaborazione tra i dipartimenti di Studi umanistici e di Scienze mediche. I master avranno un costo di iscrizione che si aggira tra i mille e i duemila euro, le preiscrizioni chiuderanno entro metà ottobre e le immatricolazioni entro novembre: i corsi inizieranno dal prossimo dicembre. -



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