L’attentato di Sarajevo 100 anni dopo

Stasera e domani al museo de Henriquez lo spettacolo da un’idea di Rumiz

“A Sarajevo il 28 giugno” è il titolo dell’evento che va inscena questa sera e domani, sempre alle 20.30, al Civico museo di guerra per la pace Diego de Henriquez di via Cumano 22. Vuole ricordare il centenario dell’attentato di Sarajevo in cui persero la vita l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono di Francesco Giuseppe, e sua moglie Sofia. L’appuntamento nasce da un testo di Gilberto Forti, scritto nel 1984 e riedito recentemente da Adelphi, in cui l’autore usò l’arte della scrittura per interpretare la storia basandosi su una ricerca documentaria rigorosa e da un’idea di Paolo Rumiz con la regia di Franco Però. Quella giornata tragica di cent’anni fa sarà rievocata attraverso 11 racconti, letti e recitati da alcuni attori, in particolare Ariella Reggio e Antonio Salines affiancati da Fulvio Falzarano, Esther Galazzi, Gualtiero Giorgini, Adriano Giraldi, Riccardo Maranzana e Maurizio Zacchigna che, con la partecipazione dello stesso Rumiz, interpreteranno un insolito e suggestivo spettacolo itinerante attraverso le sale del museo. Le musiche, di Johan Strauss figlio e Franz Schubert, saranno eseguite dal quartetto Iris, mentre le scene e i costumi sono di Andrea Stanisci. I biglietti - posto unico 5 euro - sono in vendita alle biglietterie del Politeama Rossetti, al Ticket point e sul circuito Vivaticket, ma possono essere acqusitati anche sul luogo dello spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio, cioé dalle 19.30. Nel presentare l’iniziativa è stato ricordato come proprio a Trieste, dove furono sbarcate le salme della coppia imperiale, si svolse uno dei quattro funerali dell’Arciduca Francesco Ferdinando e della moglie Sofia e il mesto corteo funebre sfilò attraverso le vie della città in mezzo a due ali di folla affranta. «É un libro che ha cambiato il mio modo di scrivere - ha detto Rumiz riferendosi al testo di Forti - e ho sempre pensato di rendere omaggio al suo autore.» Undici sono le testimonianze da cui nel libro viene ricostruito l’evento che cambiò la storia d’Europa. Nel doppio evento ne verranno presentate dieci, cinque per serata, ripetute più volte in mezzo alle macchine da guerra del museo.

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