L'attore Zingaretti gira a Trieste. Dopo il commissario Montalbano, sarà il direttore di un carcere per Sky

TRIESTE Dopo aver salutato il Commissario Montalbano, con l’ultima puntata “Il metodo Catalanotti” che andrà in onda su Rai Uno l’8 marzo, Luca Zingaretti potrebbe reinventarsi a Trieste. Sarà girata infatti anche nel capoluogo giuliano “Il re”, la nuova serie Sky Original in otto episodi che farà cambiare completamente volto televisivo all’attore dopo vent’anni nei panni del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. Nel prison-drama, uno dei primi nel panorama televisivo italiano, “Il re” Zingaretti interpreterà infatti Bruno Testori, il direttore di un carcere di frontiera, uomo dall’indole dura e contorta, completamente diversa da quella di Montalbano.
La serie riunisce il regista Giuseppe Gagliardi con la produzione di Lorenzo Mieli e The Apartment, insieme a Wildside, dopo la trilogia “1992”, “1993” e “1994”, in onda sempre su Sky.
Le riprese di “Il re” inizieranno a breve tra Roma e Torino e approderanno a Trieste tra giugno e luglio, per un totale di due settimane. «I primi sopralluoghi con la produzione, nel febbraio dello scorso anno, sono stati gli ultimi ancora Covid free», racconta Guido Cassano della Friuli Venezia Giulia Film Commission.
«Sia la storia che i personaggi avevano bisogno di location precise. In alcune di quelle individuate, come il Borgo Teresiano, Trieste è molto riconoscibile, ma c’è anche una parte di periferia che sarà ambientata nel rione e nelle case popolari di Ponziana». L’elemento fondamentale, per il regista, era il rapporto dei luoghi con l’acqua, «quindi tutte le location hanno infilate in cui si vede il mare», specifica Cassano. Alcune riprese verranno effettuate anche in Porto Vecchio.
Per Zingaretti, al suo debutto su Sky, si tratta di un radicale cambio d’immaginario: nel suo carcere di San Michele, Bruno Testori mette in pratica una personale idea di giustizia, fuori dalla legge dei tribunali e dei codici di procedura penale. Insomma, fra le mura del penitenziario è un sovrano assoluto con molti lati oscuri: lo stesso Zingaretti l’ha definito un personaggio cupo, maestoso, controverso. Una vera sfida per l’attore, dopo aver incarnato per tanti anni un personaggio interamente positivo come Montalbano. La sceneggiatura, firmata da Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini e Davide Serino, racconta il regno carcerario di Testori, nel quale bene e male dipendono dal suo giudizio. Spietato con chi lo merita, misericordioso con altri, il direttore segue una morale privata che dovrà mettere in discussione quando il suo mondo rischia di crollare, minacciato da un pericolo imminente. Il futuro di Montalbano, invece, è ancora incerto.
Dopo la scomparsa non solo di Camilleri, ma anche del regista Alberto Sironi e dello scenografo Luciano Ricceri, “il metodo Catalanotti” potrebbe essere l’ultimo inedito, anche se il produttore Carlo Degli Esposti non ha ancora messo ufficialmente la parola “fine” a una delle fiction italiane più amate di sempre, con oltre un miliardo di spettatori, e preferisce rimandare la decisione definitiva a dopo la fine della pandemia.
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