L’aula approva la legge sui supercomuni

TRIESTE La legge sul trasferimento alla Regione Fvg delle competenze provinciali in materia di ambiente, caccia e pesca, approvata con voto contrario delle opposizioni a eccezione dell’astensione di Ncd e Ar, porta con sé la mediazione sulle penalizzazioni per i Comuni che rimarranno contrari alle Uti dopo la loro entrata in funzione prorogata al 15 aprile. A tagliare il nodo gordiano, dopo due giorni di trattative fra maggioranza e parte del centrodestra, l’emendamento con cui Ncd e Ar hanno proposto di dimezzare i mancati trasferimenti finanziarie alle amministrazioni “ribelli”.
La giunta ha deciso dunque di accogliere la contrazione del fondo di perequazione dal 15% al 7,5% del totale dei finanziamenti ordinari: un’attenuazione a vantaggio dei Comuni contrari alle Uti, posto che le modifiche introdotte la settimana scorsa dall’esecutivo hanno stabilito che il fondo di perequazione sarà appannaggio dei soli municipi pro Unioni. Si trattava per il 2016 di 50 milioni, che l’emendamento di Ncd e Ar ha ridotto a 26, dimezzando dunque i mancati trasferimenti cui andranno incontro i municipi che non entreranno nelle Uti in attesa del ricorso al Tar.
La boccata d’ossigeno sarà valida tuttavia solo per il 2016: l’assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin, spiega che «la giunta ha accolto l’attenuazione dei mancati trasferimenti, ma dal 2017 il fondo di perequazione tornerà a crescere. Riconfermo comunque la volontà di giungere nel frattempo a una generale pacificazione: si trovi una soluzione definiva anche con la mediazione dell’Anci».
Alessandro Colautti gongola davanti al risultato raggiunto: «Non abbiamo voluto dare appigli alla giunta, ma aiutare il sistema delle autonomie e quei sindaci che sono contrari alle Uti ma anche pronti a fare proposte per uscire dalla stasi. Rimane la contrarietà alle forzature del centrosinistra, ma oggi si apre una possibilità di confronto e di possibile recupero dei rapporti istituzionali alla vigilia della riscrittura dello Statuto. La maggioranza è uscita per la prima volta dalla rigidità imposta dalla governatrice». Renzo Tondo critica a sua volta «un centrosinistra che sta facendo le riforme senza dialogare, creando tensioni forti: la nostra è un’azione di responsabilità che ha convinto Debora Serracchiani a fare marcia indietro e a non andare contro gli enti locali».
Con tali premesse, Ncd e Ar si sono astenute sul voto finale. Forza Italia ha espresso invece contrarietà sul complesso della norma, ma favore sull’emendamento. Il gruppo ha tuttavia ballato nel corso delle trattative: prima la firma a favore di Rodolfo Ziberna, poi il suo ritiro su richiesta di Riccardo Riccardi, infine l’assenso dato in extremis in aula per non schierarsi contro il dimezzamento della penalizzazione finanziaria.
Per il capogruppo Riccardi, «la mediazione abbassa un po’ il danno ma il vulnus resta, così come restano i commissariamenti e la certezza di un aumento dei mancanti trasferimenti dall’anno prossimo. Convinto sì all’emendamento per alleviare i problemi dei sindaci, convinto no a questa legge». Per Barbara Zilli (Lega), invece, «il voto è negativo su tutta la linea: una mediazione tardiva e al ribasso, senza garanzie per il futuro».
Debora Serracchiani saluta «l’importante apertura venuta da alcuni gruppi di opposizione fin dalle settimane scorse. Per questo, invece che procedere ai commissariamenti, abbiamo aperto un dialogo. Le modifiche introdotte permettono ai Comuni favorevoli alle Uti di partire dal 15 aprile e a coloro che in questo momento hanno maturato una decisione diversa di potersi aggiungere. Auspichiamo che l’abbattimento della penalizzazione, deciso oggi dall’aula per i Comuni ritardatari che quest’anno costituiscono l’Unione, diventino uno stimolo a ragionare insieme».
In merito alla legge approvata, la presidente sottolinea infine che «nel trasferimento di competenze dalle Province alla Regione è stata conservata la specialità del Fvg nella tutela del territorio, integrando la polizia provinciale nel Corpo forestale regionale, a differenza di quanto è accaduto in altri parti d’Italia».
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