L’autista è in malattia e lo scuolabus resta fermo Trenta alunni appiediati
IL CASO
Gli scuolabus comunali, a San Dorligo della Valle, sono due. Ma degli altrettanti autisti, che proprio su questi due scuolabus svolgono il loro quotidiano servizio di trasporto degli scolari, dal 20 marzo ne è disponibile solo uno, perché l’altro è ammalato. Risultato: da quel giorno gli alunni che si servono solitamente dello scuolabus assegnato all’autista in malattia sono appiedati, con conseguente grave disagio per le loro famiglie.
E inevitabile scatta la protesta, di cui si fa ora portavoce Boris Gombac, consigliere comunale d’opposizione per la lista “Uniti nelle tradizioni”.
«È uno scarno comunicato quello con cui l’amministrazione ha liquidato la sospensione del servizio fino a data da destinarsi – scrive – mentre gli uffici comunali, chiamati in causa, si palesano evanescenti, alla pari dell’assessore Franca Zerjal, titolare della delega al servizio, e dello stesso sindaco Sandy Klun. Sono, infatti, più di 30 i ragazzi e le ragazze della scuola Tomizza lasciati a piedi, con i problemi che ne conseguono a carico delle famiglie e la rabbia per un comportamento che definisco irriguardoso da parte dell’amministrazione, che dichiara di offrire un servizio e di rendere effettivo il diritto alla studio, dimenticando invece il supporto finanziario delle famiglie per rendere operativo lo scuolabus».
Gombac interviene infatti anche sul rendiconto del costo del servizio. «Dei due scuolabus – incalza l’esponente dell’opposizione – il primo risulta in affidamento diretto per l’anno scolastico 2018/2019, per un costo complessivo di 38 mila euro. Il secondo di recente è stato rimesso in attività, con una spesa di poco più di 4. 300 euro, alla quale va aggiunta quella per l’assunzione di un autista a tempo determinato e parziale, per 25 ore settimanali, con un esborso 16. 229 euro». La spesa totale annua per il servizio di scuolabus, calcola quindi Gombac, supera i 58. 500 euro: somma che «grava sul bilancio comunale nonché sulla compartecipazione delle famiglie».
Immediata la replica di Zerjal: «Se un autista si ammala, non possiamo fare altro che prenderne atto perché non possiamo di certo affrontare l’ulteriore spesa di un autista di riserva. In ogni caso contiamo di esternalizzare il servizio dal prossimo anno scolastico, così non avremo più problemi di questo tipo».—
U.Sa.
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