Lavoratori in nero (e uno in Naspi) in servizio in un ristorante a Monfalcone: verbali per 30 mila euro

Carabinieri del Nucleo lavoro
Carabinieri del Nucleo lavoro

MONFALCONE Il nucleo ispettorato carabinieri del lavoro, con la collaborazione di militari della Compagnia di Monfalcone, nel corso di un servizio volto alla prevenzione delle prestazioni sommerse, nonché a verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha svolto controlli nel settore della ristorazione nel territorio. L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute e igiene sui luoghi di lavoro.

L’esito dei controlli ha consentito di individuare lavoratori non registrati (in nero) e privi del permesso di soggiorno in Italia per motivi di lavoro, nonché inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quali l’omessa formazione-informazione sulla sicurezza dei lavoratori. In particolare a Monfalcone, nel corso di attività ispettiva effettuata in un ristorante sono stati individuati tre lavoratori occupati irregolarmente “in nero”(di cui uno di nazionalità italiana e due di nazionalità bengalese) su sei complessivamente occupati.

Durante la verifica uno dei due cittadini stranieri risultava privo del permesso di soggiorno in Italia per lavoro subordinato e pertanto veniva sottoposto a fermo per l’identificazione, in quanto sprovvisto di documenti. Mentre il cittadino italiano occupato irregolarmente in nero, che nei giorni precedenti aveva subito un infortunio sul lavoro non denunciato, presso il medesimo esercizio commerciale, risultava essere percettore di indennità di disoccupazione Naspi-Inps, già percepita per oltre 5.000 euro, e pertanto si provvedeva a informare l’ente previdenziale per il recupero delle somme indebitamente percepite e al deferimento per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Complessivamente sono state contestate sanzioni amministrative e ammende per circa 30.000 euro, con l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori irregolari “in nero”, nonché il deferimento del datore di lavoro per l’impiego di lavoratori privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

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