L’avventura di Azzurra nata dopo la tragedia alla Fastnet

La prima sfida italiana alla Coppa America, quella di Azzurra del 1983, è nata dopo una delle tragedie più grandi della vela moderna. A raccontare questa storia sarà il documentario di Franco Pace che verrà presentato venerdì prossimo dalle 19.30 all’auditorium del Museo Revoltella da Fabio Colivicchi, con la partecipazione di Francesco Ettorre, presidente della Federazione italiana vela, Riccardo Bonadeo, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda guidone sotto il quale correva Azzurra, e Chicco Isenburg tailer della sfida; ma tutti a bordo di altre barche durante quella terribile regata.
Nelle immagini di Pace, narrate dalla voce di Paolo Rumiz, viene raccontata la spedizioni di tre equipaggi italiani alla Fastnet, una delle regate più importanti della vela d’altura. La prima edizione risale al 1925 e da allora si parte davanti all’isola di Cowes, nel mar Celtico, si gira lo scoglio di Fastnet al largo delle coste dell’Irlanda, si passa a sud dell’isola di Scilly e l’arrivo a Plymouth. Sono 608 miglia nautiche che vengono percorso ogni due anni.
Quella del 1979 è stata l’edizione che ha cambiato il mondo della vela e della navigazione.
La regata era partita regolarmente l’11 agosto con un bel sole. Le previsioni parlavano di condizioni di vento gestibili, il maltempo sarebbe passata più a sud e non ci sarebbero stati problemi. Le cronache dell’epoca parlano di una tempesta anomala che ha portato venti di 70 nodi, circa 140 chilometri orari, onde da 15 e 16 metri di altezza che si sono schiantate sulle barche più piccole e lente, meno equipaggiate rispetto a quelle da regata.
In un primo momento, poco prima della notte del 13 agosto, una prima ondata di maltempo aveva investito la flotta, il peggio però sembrava ormai superato. Nella notte invece l’incubo si era concretizza con una tempesta simile agli uragani tropicali. Le previsioni indicavano le coste francesi e basche come il luogo che sarebbe stato colpito, in realtà le nuvole deviarono il loro corso tra l’Irlanda e la Cornovaglia. Al mattino del 14 Ted Turner tagliò il traguardo davanti a tutti mentre iniziavano ad arrivare le prime lacunose notizie.
Alla fine morirono 15 skipper, e 24 barche affondarono. Molti ammainarono tutte le vele perdendo anche quel minimo di controllo della barca che avrebbe consentito una tormentina. La leggenda narra che Pace presentò le immagini a Milano e l’avvocato Gianni Agnelli, da grande appassionato di vela, chiese di poter visionare il materiale e per questo il fotografo – sempre secondo il racconto – venne portato con un elicottero a Torino. Agnelli, la cui barca lo Stealth vinse il Fastnet nel 2001, decise di lanciare la sfida alla Coppa America. Con il guidone dello Yacht Club Costa Smeralda e in collaborazione con l’Aga Khan nacque nel 1982 Azzurra. Il progetto fu affidato allo studio Vallicelli, la costruzione alle Officine Meccaniche Ing. MarioCobau di Pesaro. Venne ingaggiato un team di velisti di primo piano come Cino Ricci nel ruolo di skipper e Mauro Pelaschier al timone. Alla fine Azzurra arrivò terza nella prima avventura e si fermò in semifinale nell’edizione successiva nel 1987. –
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