L’avvocato dei No Vax contesta l’operato della polizia nel corteo di sabato scorso a Trieste

TRIESTE «Ci sono tutti i presupposti per ritenere che l’Autorità di Pubblica sicurezza e le Forze dell’ordine non abbiano correttamente applicato la legge e nemmeno l’ordinanza adottata dal Prefetto di Trieste, ma come sempre sarà il Tribunale a valutare l’operato delle stesse».
Si esprime così Vincenzo La Brocca, rappresentante legale di Jenny Hager, la coorganizzatrice del corteo di sabato scorso denunciata.
Sabato scorso, alle 13.45 l’avvocato La Brocca aveva inviato via pec al Questore di Trieste una comunicazione in cui rilevava «la parziale illegittimità delle prescrizioni rivolte all’organizzatrice del corteo, in quanto poste in violazione all’art.18, comma IV, Tulps nella parte in cui esorbitavano dalle indicazioni di tempo e di luogo richiamando l’ordinanza adottata dal sindaco di Trieste».
Da qui La Brocca, evidenziando che al momento degli scontri il corteo era già terminato e che gli scontri sono avvenuti in piazza della Borsa, mentre l’interdizione riguardava piazza Unità, sostiene di aver visionato molte immagini in cui «non ho visto persone lanciare bottiglie alle Forze dell’ordine, mentre ho visto molte persone del tutto disarmate ricevere manganellate gratuite da agenti in pieno assetto antisommossa ai quali dirigenti dell’Autorità di Ps urlavano ripetutamente di fermarsi».
L’avvocato rappresenta anche una delle persone fermate per identificazione in Questura: «La mia assistita non ha rifiutato di declinare le proprie generalità, ma gli agenti hanno dubitato della veridicità delle stesse. Le generalità si sono poi rivelate vere: tuttavia l’art.4 Tulps non prevede l’accompagnamento in questura se gli agenti hanno dei dubbi».
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