Le Bandierette riprendono il largo

Non durerà troppo la chiusura dell’Hostaria Alle Bandierette. Troppo ghiotta la posizione, per lasciare che un locale del genere finisca nell’oblio.
E infatti non finirà così. Con un autentico blitz Roberto Palmolungo, che gestisce anche l’attiguo “Navigando”, ha strappato ai proprietari del foro un nuovo contratto di gestione.
Secondo le prime parole del patron sarà peraltro un cambio all’insegna della continuità. «Non penso - racconta Palmolungo - a stravolgimenti o cambiamenti epocali del posto. Come prima cosa volevo dare una rinfrescata al posto, senza che questo significasse mettere mano in maniera importante agli arredi. In seconda battuta mi sono reso conto, però, che la struttura generale era piuttosto degradata. Di conseguenza l’interno sarà sventrato completamente, pur mantenendo anche in futuro uno stile un po’ rétro nell’arredamento, che piaceva. In seguito metteremo mano ai dehors esterni, che saranno rinnovati».
Le “Bandierette” torneranno a sventolare, dunque, e la domanda riguarda adesso essenzialmente quella che sarà la futura tipologia del locale. Al riguardo Palmolungo sembra avere le idee piuttosto chiare. «La nostra sarà una cucina di pesce e carne del territorio. Anzi, dirò di più: per quanto riguarda il pescato stiamo studiando la possibilità di offrire solo prodotti delle nostre zone, con prezzi ovviamente calmierati. Una sorta di Bandierette a km. 0, insomma. Vogliamo riportare il locale agli antichi splendori attaccandoci alle vecchie tradizioni».
L’esperienza di certo non gli manca. In pochi anni “Navigando”, con le sue proposte ruspanti di pesce e la pizza gourmet a lievitazione lunga è diventato un preciso punto di riferimento per triestini e turisti. La differenziazione delle attività non dovrebbe creare, tra l’altro, grossi problemi organizzativi, salvo un possibile mini-travaso di personale. La riapertura è prevista indicativamente entro un mese, più o meno attorno alla fine di giugno.
Le “Bandierette”, come si ricorderà, avevano abbassato le serrande alla fine dello scorso mese di aprile. Fulvio Rakar aveva salutato gli ultimi clienti dopo aver gestito il locale per 26 anni. Era stato, in tutto quel periodo, il locale rassicurante per le vecchie famiglie triestine, che ne amavano l’immutabile tappezzeria ma soprattutto le proposte gastronomiche, sempre virate verso un pesce freschissimo e, generalmente, del territorio. Anche manager assicurativi e bancari erano praticamente di casa nel ristorante, mentre ad implementare ulteriormente la clientela contribuiva la vicinanza con l’Hotel Savoia Excelsior, praticamente attaccato, che dirottava verso il ristorante una discreta parte della sua clientela. L’ambiente, quello destinato ormai a vivere solo nei ricorsi, era piccolo ma grazioso, con un arredamento sobrio e una lista che passava in rassegna i prodotti più tipici del nostro mercato ittico.
Tra poco la nuova partenza. Non bisogna attendersi, come si è detto, rivoluzioni totali, ma un posto comunque fondamentalmente nuovo , e non solo nello staff, perché anche la politica dei prezzi sarà mirata al suo pieno e totale rilancio.
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