Le mitiche dell'automobilismo pronte a invadere il Collio

Bugatti, Alfa Romeo, Jaguar, Abarth, Maserati e tante altre macchine d'epoca protagoniste della Mitteleuropean Race che partirà daTrieste
Di Claudio Ernè

CORMONS. L'automobile celebra se stessa con una competizione che partendo da Trieste coinvolgerà tra il 14 e il 16 ottobre le strade del Carso e del Collio goriziano. Vincerà la gara chi percorrerà le prove speciali attenendosi a una velocità media di 40 chilometri l'ora. Anche una minima infrazione in più o in meno dei tempi stabiliti, penalizzerà la classifica del pilota e del suo navigatore. Alla manifestazione gli organizzatori triestini dell'Adrenalinic Motor Sport, hanno limitato le iscrizioni alle sole vetture costruite prima del 1971. Una regola "valicabile" unicamente da automobili di "riconosciuto interesse storico". In questa categoria rientra ad esempio la Lancia Stratos, prodotta tra il 1973 e 1975 e trionfatrice dei Campionati mondiali rally del 1974, '75 e '76.

Come spiega Maurizio De Marco che da mesi lavora con Riccardo Novacco al felice esito di questa manifestazione denominata Mitteleuropean Race, «nessun pilota potrà spingere l'acceleratore a tavoletta, nessuno dovrà superare i limiti imposti dalla segnaletica e dalle regole del Codice della strada». Ma nei tratti più tortuosi del percorso le Alfa Romeo, le Lancia, le Porsche, Mercedes, Renault Gordini, Jaguar, Abarth, Maserati, Osca e Alpine, cercheranno di rinverdire i loro antichi fasti agonistici con staccate al limite e pneumatici che per l'attrito con l'asfalto gemeranno come gattini. «Sarà una gara di regolarità, non di velocità», ribadiscono gli organizzatori che da mesi si confrontano con carte bollate, timbri, colloqui con autorità, "liberatorie", autorizzazioni, perché da tempo nel nostro Paese è piuttosto complicato gestire una competizione motoristica, per quanto di "regolarità", con velocità media ammessa di soli 40 chilometri l'ora.

Gli stessi organizzatori da mesi sono in contatto con piloti, collezionisti, scuderie, case costruttrici e con l'onnipresente Csai, la Commissione sportiva dell'Automobile club senza il cui "imprimatur" è difficile pensare a una qualsiasi manifestazione sportiva delle quattro ruote. Poi tutti in gara quando la "Barcolana" si sarà già conclusa nel Golfo di Trieste. Si parte dalle rive, si raggiungono Sistiana, Gradisca, il Castello si Spessa, Cormons, Ruttars, l'abbazia di Rosazzo San Floriano del Collio e Gorizia. Strade secondarie, curve strette, salite e discese e panorami mozzafiato.

Gli organizzatori hanno ritenuto che fosse finalmente giunto il momento propizio per riportare sulle strade auto entrate nella leggenda del motorismo. Le vendite di ogni tipo di vetture sono riprese dopo gli anni bui della grande crisi. Ecco perché tra quattro settimane piazza dell'Unità a Trieste assumerà il ruolo di "palcoscenico" e di "passerella d'eleganza" su cui fileranno una cinquantina di vetture che per l'armonia delle loro carrozzerie e l'unicità delle caratteristiche tecniche sono da tempo entrate nella storia dell'automobile.

Davanti al municipio migliaia di appassionati e di curiosi punteranno gli obiettivi dei loro telefonini e delle loro fotocamere sulle "sculture semoventi" uscite da officine meccaniche e carrozzerie nel periodo d'oro delle auto, quello che va dagli Anni Venti ai Settanta. Poi i motori inizieranno a rombare, dagli scarichi uscirà un impercettibile filo di fumo azzurro, verrà innestata la prima marcia e rilasciata lentamente la frizione. E sarà gara, seppure alla media di 40 chilometri l'ora, tra equipaggi italiani, austriaci, tedeschi, sloveni ma anche argentini e giapponesi a bordo di Bugatti, Alfa Romeo, Lancia Ferrari, Osca, Porsche, Mercedes "vestite" negli atelier Farina, Castagna, Touring, Vignale, Zagato, Scaglietti, Frua, Bertone, Colli, Fantuzzi, Morelli, Ghia. Una prova di fiducia nel futuro, una celebrazione del mito della macchina.

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