Le nuove tecnologie danno vita alle opere di Le Corbusier

Dopo il successo degli eventi dedicati al grande architetto Le Corbusier nell'anniversario della scomparsa, con la Lectio Magistralis dell'ultimo suo collaboratore Jose Oubrerie, sarà possibile...

Dopo il successo degli eventi dedicati al grande architetto Le Corbusier nell'anniversario della scomparsa, con la Lectio Magistralis dell'ultimo suo collaboratore Jose Oubrerie, sarà possibile visitare la mostra “Le Corbusier reloaded. Disegni, modelli, video” fino al 19 luglio, allestita in Palazzo della Torre in via Carducci 2 a Gorizia, con visite guidate ogni domenica alle 17, per permettere di cogliere al meglio la figura di questo straordinario architetto attraverso alcune sue opere più significative.

Ulteriori informazioni al sito web LC50.it

Abbiamo chiesto al curatore della mostra, che è anche il coordinatore del corso di Laurea in Architettura dell'Università di Trieste con sede a Gorizia, Alberto Sdegno, di illustrare brevemente l'esposizione.

Perché Le Corbusier, e perché a Gorizia?

«Le Corbusier è una delle figure più importanti del '900 a livello internazionale. Ha progettato moltissime opere, tra cui anche alcune città, è stato un teorico e ha rivoluzionato l'architettura contemporanea. Gorizia ha voluto rendere omaggio a questo architetto, sia perché lo studiamo in continuazione nella nostra Scuola di architettura che ormai è stabilmente a Gorizia oltre un lustro, sia perché molti elementi caratteristici e da lui ideati si trovano anche nelle architetture goriziane. Non bisogna infine dimenticare che è proprio un allievo di Le Corbusier, Edvard Ravnikar, l'autore del piano di Nova Gorica».

Cosa è presente in mostra?

«In mostra si possono trovare molte ricostruzioni eseguite anche da nostri studenti di architettura, che permettono di cogliere al meglio la concezione architettonica di Corbusier. Si va dagli oggetti di design - due poltroncine progettate dal maestro - progetti architettonici, come le sue ville famose, Villa Savoye ad esempio, ma anche progetti di città, come il progetto per la città da tre milioni di abitanti o il piano di Chandigarh».

Sono presenti le nuove tecnologie in mostra?

«Certamente, si va dalla restituzione digitale, alla simulazione tramite animazioni, ai percorsi interattivi in forma di videogioco nelle case di Le Corbusier, fino a modelli realizzati con stampa 3D e sistemi di realtà aumentata. Il visitatore può quindi proiettarsi nel futuro e affiancare alla realtà dei disegni e dei modelli la virtualità dei sistemi avanzati di comunicazione».

Diego Kuzmin

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