Le parole di pace di Ungaretti per ricordare Hiroshima
Per più di vent'anni, ogni 6 agosto, ricordando la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki la comunità cristiana di base di Gorizia attraverso un "Gruppo di amici" ha proposto alla cittadinanza una possibilità di trovare indicazioni progettuali che vadano nella direzione di una reale trasformazione del vivere sociale. L'anno scorso il tema è stato "A 70 anni dalla bomba atomica che cosa c'è di nuovo? Niente! Sul mondo è calata la nube della violenza e della paura!”. Quest'anno l’incontro non avverra come di consueto al Parco della Rimembranza per non "intralciare" il programma della "festa per la presa di Gorizia" organizzato dal Comune, ma il Gruppo propone il messaggio di pace che Giuseppe Ungaretti - pure lui soldato sul Carso durante la guerra 1915-18 - scrisse il 21 maggio 1966 all'allora sindaco di Gorizia, Michele Martina: «Il nome di Gorizia non era il nome di una vittoria, non esistono vittorie sulla terra se non per illusione sacrilega, ma il nome di una comune sofferenza, la nostra e quella di chi ci stava di fronte e che dicevamo il nemico, ma che noi, pur facendo senza viltà il nostro cieco dovere, chiamavamo nel nostro cuore fratello!”.
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