Le regole della caccia in laguna previsto un vertice in Regione
GRADO
Nei prossimi giorni i cacciatori della riserva di Grado avranno un incontro con i vertici regionali per chiarire una volta per tutte quelli che sono i comportamenti da tenere all’interno della riserva di caccia di Grado, ovvero del “distretto laguna”. Una decisione presa dopo la vicenda del, presunto, elevato numero di abbattimenti di anatre avvenuto durante una giornata in cui la caccia era vietata.
Nella laguna di Grado ci sono anche riserve di caccia private e tutte devono sottostare, trattandosi di attività faunistica venatoria, a quelle che sono le disposizioni previste in questo caso dalla Regione.
Tra le varie disposizioni c’è il fatto che durante il mese di gennaio nella laguna di Grado si può cacciare unicamente il giovedì, il sabato e la domenica scegliendo due di queste tre giornate. A confermare le disposizioni di legge, invitato dal direttore della riserva di caccia di Grado Nunzio Brunetto, è il legale della riserva stessa, Federico Riva, il quale sottolinea come, al di là del numero degli animali abbattuto, cacciare quando la caccia è chiusa è illegittimo. E in quanto a numero di capi il massimo previsto nelle giornate autorizzate è di 10; tuttavia abbatterne anche uno solo in un giorno non consentito è evidentemente reato. Quanto accaduto ai primi giorni dell’anno è invece avvenuto di mercoledì, giornata durante la quale la caccia è chiusa. Quindi cacciare in quella giornata, indipendentemente dal numero di abbattimenti non è assolutamente consentito.
E che quel mercoledì di gennaio cacciatori abbiamo sparato all’interno di una valle da pesca della laguna che è anche una riserva di caccia è fuor di dubbio. Lo conferma lo stesso direttore della riserva di caccia di Grado, Nunzio Brunetto che, anzi, pure su sollecitazione di altri cacciatori gradesi, conferma di aver informato le autorità competenti. Autorità che potrebbero essere le stesse che hanno atteso il rientro a terra, ad Aquileia, dei cacciatori veneti che sono stati sottoposti a controllo. A parlare sono, dunque, i cacciatori della riserva di Grado, diretti interessati alla vicenda.
Sull’argomento interviene anche Albano Bergamasco presidente di un altro distretto di caccia, quello della Pianura Isontina, nonché, come lo stesso precisa, componente del Comitato Faunistico Regionale, che sottolinea che dopo aver fatto degli accertamenti di non ritenere veritiera la notizia in quanto: «Non risulta alcuna contestazione riguardante il numero di abbattimenti, che rispetta pienamente la normativa di 10 capi a persona». —
AN.BO.
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