Le ultime foto della sub Barbara nel libro sul mare

Sarà presentato a un mese dallo schianto mortale Tantissime le testimonianze a ricordo della 42enne
Di Riccardo Tosques

Un onirico “arlecchino del mare” di colore azzurro appoggiato in maniera plastica su un’alga dictyota dichotoma. La copertina del nuovo libro dell’Area marina protetta di Miramare è già pronta: tra pochi giorni il volume andrà in stampa. Quella foto, che funge da vetrina per l’ultima opera realizzata da Saul Ciriaco e Diego Poloniato, assieme ad altri trentatré scatti sono l’ultima eredità fotografico-scientifica che la quarantaduenne muggesana Barbara Camassa si è lasciata alle spalle prima di andare incontro al terribile incidente mortale che lunedì mattina le ha prematuramente strappato la vita in via Flavia. Nella giornata di ieri Saul Ciriaco, naturalista che opera nell’Area marina protetta dal Wwf a Miramare e che negli ultimi tre anni aveva lavorato attivamente assieme a Camassa, ha annunciato l’intenzione di ricordare Barbara attraverso il volume intitolato “Guida illustrata ai nudibranchi del Golfo di Trieste” a cui la Camassa aveva alacremente contribuito con le sue immagini.

«Abbiamo deciso che il 6 aprile prossimo, a un mese esatto dall’incidente, presenteremo il nuovo libro al quale Barbara aveva contribuito con trentatré scatti e la foto di copertina, un lavoro frutto di tre anni di immersioni svolte nelle acque di tutto il golfo triestino», racconta Ciriaco. Complessivamente sono 71 i nudibranchi immortalati all’interno delle oltre 80 pagine del libro. Quei nudibranchi - sottordine di molluschi ribattezzati anche “arlecchini di mare” per i loro colori sgargianti - che erano diventati una delle specie più fotografate dalla guida sub muggesana.

Intanto nelle ultime ore sul web sono fioccati senza sosta gli attestati di stima nei confronti di Camassa. Dallo scubaportal “Povero sub community forum”, un luogo di incontro virtuale per gli amanti del mondo sub provenienti da tutta Italia, l’amministratore del gruppo ha postato le proprie condoglianze. «Abbiamo saputo che è scomparsa la nostra cara amica Barbara Camassa, registrata nel forum con il nome di “ociocherivo”. Ti ricorderemo sempre con il tuo sorriso». L’utente Pablito ricorda: «Conoscevo “Ociocherivo” tramite le sue splendide foto e mi rattrista sapere che non la vedrò più. Qualcuno pensa che la subacquea sia uno “sport pericoloso” e non che il vero pericolo sia nelle cose che facciamo ogni giorno, come camminare per strada, guidare ed andare al lavoro». Il Circolo sommozzatori di Trieste ha pubblicato sul proprio profilo Facebook uno degli splendidi scatti di Camassa aggiungendovi delle parole in ricordo della muggesana: «È con una delle sue bellissime foto che vogliamo ricordarla. Barbara, amica ed istruttore del Sistiana Diving, con cui il nostro Circolo ha condiviso l’amore ed il rispetto per il mare. Siamo vicini alla famiglia e a tutti i nostri amici subacquei del Sistiana Diving. Buone bolle, cara Barbara». Dalla Triblù, società sportiva di Bressa, frazione del comune di Campoformido in provincia di Udine, il direttivo e i soci hanno lasciato delle bellissime parole per l’amica Camassa: «Una grande appassionata del Mare di cui ne fotografava le meraviglie è partita per una grande immersione in un altro grande Blu... A presto Barbara... fotografa per noi i nuovi nudibranchi lassù e ce li farai vedere un giorno. Ti rivedrò in ogni tuffo ed in ogni “lumachina” che incontrerò».

Sul profilo del Sistiana Diving, il sodalizio del quale Camassa era consocia assieme ad Andrea Sauro, gli amici ne ricordano le qualità: «Spiace molto. Mancherà una donna di grande spessore e umanità», scrive Luigina Aggio. «Ciao bionda. Continua a seguire il nostro mondo di azotati da lassù, buone bolle Camassa», commenta Tommy Triolo. Ma c’è anche chi come Fabio Strazzi cerca di esorcizzare il grande sgomento che ha colpito gli amici della guida sub: «Scusate tutti, ma sono certo che Barbara Camassa ci prenderebbe per il culo nel vederci così tristi e tetri. Ho messo anche io una frase di tristezza e ho pianto come non piangevo da tempo. Vi prego adesso basta. Condividete ricordi allegri di Barbara, sue foto sorridente. Lo so, il vuoto è enorme. Ma lei vorrebbe così. Preferisco ricordarla come realmente era». Infine sul profilo Facebook dell’Area marina di Miramare non poteva non esserci un elogio alla sua professionalità: «Barbara Camassa era un’amica e una collaboratrice di Miramare. Una subacquea professionale e rigorosa ma anche curiosa, auto-ironica e solare; un’ineffabile appassionata di Natura che grazie alle sue foto ha contribuito all’opera di diffusione delle conoscenze dell’ambiente subacqueo. La rivedremo sempre nelle splendide immagini che - spesso e generosamente - ha messo a disposizione per la divulgazione scientifica della Riserva. Ciao Barbara».

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