Le ultime ore di Francesca nella trattoria di Feistritz
Choccata la cameriera dell’Alte Post: «Sono stata l’ultima a vederla ancora viva e a parlare con lei». Il piccolo paesino era il centro delle operazioni di soccorso

FEISTRITZ AN DER GAIL. Una breve tappa a ora di pranzo nella trattoria del paese, uno scambio di battute con la cameriera e il titolare del locale, poi il tragitto in automobile, pochi chilometri, fino alla zona della Haitjnia poco distante da Vorderberg. Qualche ora più tardi il cammino smarrito nel bosco e la tragedia, con la caduta su un pedio ripido e il volo mortale di oltre 50 metri concluso sul greto di un torrente.
Proprio nella gasthof Alte Post (trattoria Vecchia posta) della piazza di Feistritz an der Gail, il piccolo comune di poco più di 600 anime addossato sulle pendici del versante carinziano che guarda verso l’anfiteatro dove si affacciano le cime del Goriane, dell’Acomizza e dell’Osternig su cui passa il confine italiano, ricordano tutti molto bene quelle due donne italiane che erano venute in gita a metà mattina a passeggiare e a caccia di funghi. Ed è l’ultimo locale dove la monfalconese Federica Cecchini di 46 anni è stata vista viva per l’ultima volta.
«Me le ricordo benissimo – racconta Karin (ci dà un nome di fantasia, non vuole apparire sul giornale) che lavora come cameriera all’Alte Post – una bionda e l’altra mora. Sono entrate e hanno parlato con me. Volevano fermarsi a mangiare, ho spiegato che eravamo strapieni. Era il primo novembre, giorno di festa, il locale era tutto occupato, c’erano oltre 100 persone a mangiare. Hanno bevuto un bicchier di vino e una birra. Poi hanno scambiato due chiacchiere con il titolare, hanno salutato e se ne sono andate. Se penso che sono stata l’ultima persona a vederla ancora sono sconvolta, questa tragedia ci ha scosso e ha colpito il paese».
Anche perché poche ore dopo, quando l’amica di Francesca è riuscita a uscire dal bosco e raggiungere l’automobile con cui è scesa in paese per dare l’allarme e chiedere aiuto, a Feistritz si è messa in moto un’imponente macchina del soccorso e si è scatenato l’inferno.
«Almeno una sessantina di uomini dei vigili del fuoco e della polizia si sono concentrati in piazza, qui davanti alla trattoria – conferma Karin – che è diventata il centro operativo dei dei soccorsi. Tutti eravamo scossi dopo aver appreso della caduta della donne e assieme a molti clienti che avevano finito di pranzare ci siamo fermati fuori in piazza a parlare con i soccorritori e a osservare le operazioni di ricerca dei due elicotteri e delle squadre di vigili che assieme ai volontari, alla polizia e alla task force alpina partivano verso la zona della disgrazia. Siamo stati per ore in apprensione, fino a quando è giunta la notizia della morte della donna. Mi sono sentita male, ero stata l’ultima a scambiare due parole con lei».
In poche settimane due fatti hanno messo in subbuglio il tranquillo comune di Feistritz, prima il furgone con i giornali che proprio sulla strada dove avevano parcheggiato Francesca Cecchini e la sua amica per andare a funghi, aveva investito e ucciso un orso di 150 quintali. Un incidente terribile dove l’autista del furgone, Pawandeep Singh, 22 anni, un indiano che vive in Austria dall’età di 7 anni è rimasto sotto choc. Poi la disgrazia della donna caduta in un dirupo, troppo anche per il piccolo paesino, il primo, che si incontra sulla sinistra quando si imbocca la valle del fiume Gail. Per arrivare in quella zona bisogna conoscere quei posti impervi e selvaggi, bisogna andare con uno scopo preciso venendo dall’Italia. Passati il valico di Coccau si continua fino a Thorl Maglern e magari scendere fino ad Arnoldstein per trovare la deviazione.
Da li bisogna svoltare sulla rotonda che c’è a inizio paese, traversare la zona industriale e poi percorrere 8 chiometri tra bellissimi prati e boschi che si affacciano sotto il monte Dobratsch prima di arrivare a destinazione. Sulla destra c’è Notsch, a sinistra la deviazione che porta a Feistritz an der Gail. Dove sono volute andare in gita Francesca e la sua amica, la zona è vicina al confine italiano, è facile da raggiungere, il panorama con i colori dell’autunno e le foglie cadute poi era un quadro troppo invitante. Una trappola mortale.
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