La Lega contro il velo integrale: «In arrivo la proposta di legge»
La Lega punta entro marzo, al più tardi aprile, a portare in piazza Oberdan l’approvazione per modificare la norma nazionale

L’asse tra Parlamento e Consiglio regionale sulla proposta di legge per introdurre il divieto di utilizzo del velo integrale, cioè niqāb e burqa, ma pure la combo copricapo-mascherina e occhiali, è ormai tracciato.
La Lega punta entro marzo, al più tardi aprile, a portare in piazza Oberdan l’approvazione di un testo fotocopia rispetto a quello già depositato a Roma dal deputato Igor Iezzi.
Un periodo cruciale perché in Friuli Venezia Giulia si va al voto amministrativo in quattro comuni, tra cui un capoluogo, Pordenone, e la quinta città per rilevanza, Monfalcone, roccaforte del partito e «palestra che anticipa tutte le casistiche» in tema di flussi migratori, come l’ha definita ieri alla conferenza stampa nella sede isontina del Carroccio l’eurodeputata Anna Cisint.
«Entro giovedì – ha annunciato il capogruppo in Regione Antonio Calligaris – la proposta, tesa a rafforzare, come è stato per la normativa sui ricongiungimenti, l’iniziativa di Iezzi primo firmatario, sarà assegnata alla V o VI Commissione. Ci vorrà a spanne un mese, ma noi spingeremo per tempi rapidi».
«Con questo strumento, previsto dai regolamenti – ha precisato Calligaris – il Consiglio regionale può approvare un testo che diventa una vera e propria proposta di legge di modifica della norma nazionale».
La correzione della legge del 1975, sorta per contrastare il terrorismo in quel periodo storico, è «necessaria e lo dimostrano i fatti di attualità». Lo stesso segretario Marco Dreosto, poco prima, l’aveva definita «lacunosa». Urge per Calligaris «colmare un vuoto legislativo e un’incertezza interpretativa dovuta a una sentenza del Consiglio di Stato sul “giustificato motivo” che fa rientrare la professione religiosa», ha spiegato Calligaris. Mentre Iezzi ha «invidiato le tempistiche del Friuli Venezia Giulia», soffermandosi, nella sua proposta, sull’introduzione del reato di «costrizione a occultare il viso» che si estrinseca nella «violenza, minaccia o abuso di autorità». Ciò per il convincimento che «nessuna donna vorrebbe indossare volontariamente niqāb o burqa».
Sempre di ieri l’intervento del Pd, col capogruppo e candidato sindaco a Monfalcone Diego Moretti, che ha parlato di «scaricabarile tra istituzioni» dopo le posizioni della Lega e di FdI con la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti. Mentre «l’esperienza dell’Einaudi di Staranzano conferma che già oggi è possibile intervenire per vietare il velo integrale a scuola senza alcuna legge». Pur ribadendo che «col niqāb non si può fare integrazione». «Valditara e Frassinetti – ha concluso – facciano subito la circolare e non strumentalizzino il tema».
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