Lega e Un’Altra Trieste confermano il no al Pdl

DUINO AURISINA
Nessun passo indietro sull’annunciata rottura della Lega col Pdl, che pure continua a corteggiare il Carroccio: «Non ce n’è per nessuno», annunciano all’unisono Massimiliano Fedriga e Franco Bandelli, riconfermando la forza della neo-alleanza avviata con la lista civica Un’altra Trieste. Pronti al debutto elettorale Maurizio Turrini e Elena Bonin, del movimento Un’altra Duino Aurisina, con un programma comune a partire dalle tutele sociali minate dalla crisi economica. Ancora una volta alla Grande Osteria Alle Tre Noci di Sistiana, stesso tavolo, stessi rappresentanti delle due forze politiche e stessi propositi: l’autodeterminazione dei singoli territori in virtù di una politica onesta e trasparente, una politica delle risposte e non dello spettacolo. Una politica, insomma, in cui non c’è più posto per i “partitoni” come il Pdl «ancora legato a quella modalità di gestione che vede l’imperatore di Roma impartire ordini verso il basso e ai suoi alleati…», spiega Maurizio Ferrara (Lega). Niente più monarchi per la Lega e, per essere più chiari, niente dialogo: «Nessuna apertura – chiarisce il vice capogruppo della lega alla camera Massimiliano Fedriga – sia in coerenza con la scelta nazionale della Lega di non appoggiare un governo schiavo delle banche e lontano da quanto promesso ai cittadini elettori, sia, in merito al comune di Duino Aurisina, per la sua esigenza di una politica nuova e trasparente dopo la delusione dei partiti tradizionali». Parla di politica nuova anche Alessia Rosolen, consigliere regionale e comunale per Un’altra Trieste: «Una politica composta da chi scrive programmi, rappresenta la gente sul territorio, aperta alle istanze dei cittadini ma soprattutto lontana dalla spartizione di potere che perseguono Pdl e Pd».
Duino Aurisina, dove si vota a maggio 2012, sarà il primo banco di prova dell’inedita alleanza: fuori Giorgio Ret, dentro Un’altra politica. Il programma vedrà prima di tutto l’aiuto ai cittadini per uscire dalla corrente crisi: per il resto bisogna aspettare ancora qualche giorno. Ma la scelta di abbandonare il Pdl sarà vincente? «Incontrarci è quanto di più lineare potesse accadere, risponde agli ideali di base di entrambe le formazioni. Ma è senz’altro una scelta complessa: è sempre più facile restare nei partiti grandi che muoversi autonomamente», spiega Francesco Cervesi (Un’altra Trieste).
Il Pdl ha scelto di non staccare la spina al governo Monti? E loro staccano la spina al Pdl. Ma lascia aperto uno spiraglio Francesco Cervesi: «In Provincia lavoriamo bene con alcune rappresentanti del Pdl, eppure mantengono una sorta d’influenza presa a Trieste che li allontana da noi. Se l’influenza passasse, si potrebbe considerare di aprire un dialogo con questi singoli personaggi…».
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