Legambiente al cantiere dell’ex Civile di Gorizia: «Salvare il patrimonio verde»

Sopralluogo in via Vittorio Veneto con l’Edr di Gorizia. Preoccupazione per la demolizione, chiesta più sicurezza

Francesco Fain
La delegazione di Legambiente che ha preso parte al sopralluogo all’ex Civile
La delegazione di Legambiente che ha preso parte al sopralluogo all’ex Civile

Salvaguardare «il più possibile» il grande patrimonio verde dell’area che riveste un notevole valore ecosistemico per tutta Gorizia. È l’appello lanciato da Legambiente Gorizia durante il sopralluogo svoltosi nell’area dell’ex Civile in via di demolizione.

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L’associazione era rappresentata dalla presidente Anna Maria Tomasich, da Renato La Rosa (referente infrastrutture verdi di Legambiente Fvg) e dai soci Giancarlo Stasi (consulente fitosanitario), Leonardo Colletta (membro del direttivo) e da Fabrizio Dalla Costa.

Per l’Edr di Gorizia, ente appaltante, hanno partecipato Lara Carlot, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (della ditta appaltatrice Aseco) Maurizio Serafini, il responsabile del cantiere Gianluca Bubbola, l’agronomo Glauco Pertoldi e altri due addetti di cantiere.

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L'ex ospedale civile di Gorizia (Tibaldi)

Il punto della situazione

Al momento i lavori in corso riguardano solo l’esecuzione delle opere di demolizione del corpo centrale e degli edifici accessori dell’ospedale, che viene fatta in modo selettivo, ovvero estraendo i rifiuti per frazioni omogenee destinate al riciclo e al riutilizzo del materiali.

La ditta appaltante Aseco e l’Edr hanno sottolineato che, ai fini della demolizione, non è necessario alcun abbattimento degli alberi attorno all’edificio centrale. Sarà eliminato un solo cedro, per grave stato di deperimento, nelle vicinanze della scuola convitto e dell’ex Rianimazione. Le altre alberature saranno potate da operatori specializzati con tagli di riduzione e di alleggerimento della chioma.

Legambiente ha ribadito l’importanza di non intaccare l’apparato radicale degli alberi, evitando il transito dei mezzi di cantiere sulle “aree sottochioma” e di non accatastare materiali di cantiere a ridosso del fusto: osservazioni su cui i rappresentanti istituzionali e di cantiere hanno convenuto.

«Abbiamo fatto osservare – spiega Tomasich – che molte aree verdi del cantiere al momento non sono state trattate in modo idoneo, con accatastamento di materiale attorno al fusto. Già durante la nostra permanenza in loco è stato eseguito lo spostamento a distanza di sicurezza di un mucchio di materiale demolito. Auspichiamo che le nostre indicazioni vengano rispettate».

L’Aseco si è impegnata ad incaricare l’agronomo Glauco Pertoldi affinché esegua una verifica di stabilità dei cedri che circondano il monoblocco (l’edificio centrale a Croce di Lorena) per valutare e implementare le misure migliori da adottare nei loro confronti.

L’associazione, dal canto suo, ha fatto presenti i criteri di progettazione multidisciplinare dei Cam (Criteri ambientali minimi) per il verde pubblico. La progettazione del verde dovrà salvaguardare la biodiversità allo stato attuale e del patrimonio verde nel suo complesso nel compendio. È stata, inoltre, richiamata l’importanza che il Comune si doti di un “Regolamento del verde urbano” che dovrebbe disciplinare, in modo chiaro e esaustivo, tutti gli interventi sul verde, sia pubblico sia privato.

Il sopralluogo

Legambiente sottolinea di non aver trovato «alberi meritevoli di essere classificati come notevoli o monumentali» ma ve ne sono diversi di grandi dimensioni, che andranno mantenuti e tutelati adeguatamente. «Il grande comprensorio di circa 12 ettari presenta, comunque, un importante biodiversità e quindi un valore ecosistemico per la città. Il boschetto verso il corso d’acqua Vrtojbica andrà conservato, pulito e sistemato», annota ancora la presidente.

In primavera, Legambiente chiederà di effettuare un ulteriore sopralluogo per valutare meglio lo stato naturalistico/botanico del verde nella fase vegetativa di quella stagione. «Abbiamo suggerito la nostra disponibilità a elaborare un decalogo per il comportamento da tenere durante le lavorazioni, sia in fase di demolizione sia in previsione della realizzazione della costruzione come da progetto, da trasmettere al Rup».

Le norme di igiene

Nell’occasione, gli ambientalisti hanno annunciato di aver effettuato una segnalazione alle autorità preposte per “sospetta violazione delle norme di igiene del lavoro” durante la demolizione di due stabili. Entrambe le parti hanno ribadito la propria posizione.

«Abbiamo invitato il responsabile della sicurezza del cantiere ad esercitare un maggiore controllo delle squadre operative e di tutte le maestranze in genere durante tutte le fasi del lavoro. Si è, inoltre, venuti a sapere che Asugi (non presente al sopralluogo) sta progettando la realizzazione di un posteggio in un’area prativa adiacente alla scuola convitto. Cercheremo di acquisire ulteriori informazioni in merito», promette Tomasich.

L’accesso agli atti

L’Edr ha comunicato che il progetto definitivo per la realizzazione del campus è ancora in fase di elaborazione e Legambiente auspica che, su questo tema, venga aperto un confronto con tutti i portatori d’interesse prima dell’approvazione.

Legambiente ha annunciato che farà formale richiesta di accesso agli atti per studiare il progetto e formulare le proprie osservazioni per la tutela del patrimonio verde del comprensorio.

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