La donna fa sesso con i clienti, il complice li deruba: arrestati
Nel carcere di Gorizia è finito un disoccupato di 43 anni, ai domiciliari una 53enne. I furti messi a segno per mesi in provincia di Napoli: a una delle vittime sono stati sottratti23mila euro in contanti

Un 43enne originario dell’area di Castellammare di Stabia, ma domiciliato a Gorizia, è stato arrestato a Gorizia dai carabinieri della Compagnia di Sorrento, ed è stato poi trasferito nel carcere di via Barzellini. L’uomo, assieme a una complice, tra novembre del 2023 e maggio di quest’anno ha messo a segno, tutti a Pomigliano d’Arco, una trentina di furti ai danni di clienti che avevano con la donna rapporti sessuali a pagamento, una 53enne, finita agli arresti domiciliari nella propria abitazione in Campania, con applicazione del braccialetto elettronico.
A dare esecuzione alla misura cautelare sempre i carabinieri della Compagnia di Sorrento in applicazione dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica dello stesso tribunale, che ha coordinato le indagini.
In un’occasione la coppia avrebbe sottratto a una delle vittime ben 23 mila euro in contanti che l’uomo aveva con sé, ma nella maggior parte dei casi a sparire erano bancomat e carte di credito. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, scattate dopo la denuncia di uno dei derubati, la donna avrebbe appunto tenuto con le vittime, per lo più uomini di mezza età, incontri sessuali a pagamento in un appartamento a disposizione del complice che, durante il momento di “distrazione” dei clienti, si impossessava delle carte bancomat o di credito custodite negli indumenti, sostituendole, talvolta, con altre simili, per ritardare la scoperta del furto.
Recuperati anche i Pin, di solito pure quelli presenti nei portafogli delle vittime, la coppia nel giro di pochi minuti utilizzava le carte per effettuare prelievi di contanti ai bancomat e pagamenti Pos, soprattutto per acquistare grandi quantità di “gratta e vinci”.
Nel corso delle investigazioni, è emerso che il 43enne non solo sarebbe stato complice nei furti e dell’indebito utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, ma avrebbe anche favorito e sfruttato l’attività di prostituzione esercitata dalla donna, mettendo a disposizione l’abitazione utilizzata per ricevere i clienti, accompagnandovi la donna e provvedendo a pubblicizzare l’attività sui siti di incontri e facendo spesso da intermediario nelle trattative, dividendo poi con la 53enne quanto incassato dai clienti.
Gli accertamenti, condotti attraverso l’analisi di filmati di telecamere, dei dati delle transazioni bancarie, dei contenuti dei telefoni cellulari dei due indagati, nonché grazie ai riscontri ottenuti dalle perquisizioni domiciliari, hanno consentito di identificare gli autori dei reati, come spiega una nota della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata. Nei confronti della coppia «è stato raccolto un grande compendio indiziario in ordine ai delitti contestati, connotati, secondo il Giudice per le indagini preliminari, da serialità e particolare capacità organizzativa». —
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