L’elicotterista triestino Barovina: «Una gioia tornare per questa festa»

Un cuore ha battuto più forte degli altri al momento dell’ingresso della portaerei Cavour nel golfo di Trieste. È quello di Massimiliano Barovina Grandi, 30 anni, tenente di vascello (grado omologo a...
Foto Bruni 03.11.14 portaerei Cavour:una folla di triestini a bordo in visita-Max Barovina
Foto Bruni 03.11.14 portaerei Cavour:una folla di triestini a bordo in visita-Max Barovina

Un cuore ha battuto più forte degli altri al momento dell’ingresso della portaerei Cavour nel golfo di Trieste. È quello di Massimiliano Barovina Grandi, 30 anni, tenente di vascello (grado omologo a quello di capitano dell’Esercito) della Marina militare, pilota dell’aviazione navale, ma soprattutto, dice lui, «mulo de San Giovanni». Barovina è ai comandi di uno dei cinque Sh 90 («l’elicottero tecnologicamente più avanzato e sofisticato al mondo») che sono sul ponte di volo di Nave Cavour. «Sto vivendo una delle più grandi emozioni della mia vita - racconta - è la prima volta che la Cavour entra a Trieste ed esservi a bordo anche nel giorno di San Giusto, in quello della cerimonia di consegna della Bandiera di combattimento a nave Fasan e pochi giorni dopo il sessantesimo anniversario del secondo ritorno di Trieste all’Italia, per me è una grande gioia».

L’elicotterista triestino dopo il Liceo scientifico Oberdan ha scelto di entrare nell’Accademia della Marina militare di Livorno. «All’ultimo anno di Accademia - racconta - ho scelto di diventare pilota, di far parte dell’aviazione navale. È come un master successivo alla laurea e piuttosto impegnativo dato che ho trascorso due anni, il 2010 e il 2011 negli Stati Uniti dove ho imparato a pilotare aerei monomotore e bimotore e elicotteri. Sono tornato in Italia all’inizio del 2012 e ora sono in forze al Quinto gruppo elicotteri di stanza a Luni in provincia di La Spezia e faccio parte del Centro sperimentale aeromarittimo». Negli scorsi due mesi, Barovina è stato anche impegnato con il proprio mezzo nell’Operazione Mare Nostrum: «Ho contribuito anche ad alcuni salvataggi ma non posso riferirne i dettagli, sono coperti dal segreto militare».

Gli elicotteri possono appontarsi sulle due portaerei italiane, Cavour e Garibaldi, sulle fregate (Fremm), sulle navi classe Orizzonte e sulle tre unità da sbarco: San Giorgio, San Marco e San Giusto. «Tutte queste navi - spiega il tenente di vascello triestino - non hanno una componente fissa di volo che può variare e spostarsi. Attualmente l’Italia ha in dotazione 10 elicotteri Nh 90, come dicevo i più avanzati al mondo dal momento che i comandi non sono meccanici bensì tutti computerizzati». Di questi, cinque ora sono sulla Cavour e gli altri cinque sono impegnati in missioni oppure per l’addestramento dei piloti. Sono realizzati da un consorzio di cui fanno parte Italia, Francia, Germania e Portogallo e questi sono stati assemblati a Tessera in provincia di Venezia. «Abito in provincia di L Spezia - conclude Barovina Grandi - ma appena posso vengo a Trieste. Era quattro mesi che non ci tornavo, il regalo più grande per me è stato poterci tornare così. (s.m.)

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