L’esperto che rianima i monconi degli alberi

DUINO AURISINA. Trasformare il moncone residuo dopo l’abbattimento di un albero in una scultura. Davvero si può. Ed è ciò che verrà fatto a Ronchi dei Legionari dove, almeno dal punto di vista...

DUINO AURISINA. Trasformare il moncone residuo dopo l’abbattimento di un albero in una scultura. Davvero si può. Ed è ciò che verrà fatto a Ronchi dei Legionari dove, almeno dal punto di vista simbolico, potrà avere una nuova vita un cipresso abbattuto nei mesi scorsi. La locale amministrazione comunale, con una spesa che si aggira sui 500 euro, ha affidato questo lavoro a un vero e proprio esperto nel settore, Davide Tramontini, titolare dell’impresa artigiana “L’albero” che ha la sua sede a Monfalcone. Tramontini, originario di Turriaco, è residente a Duino Aurisina: dopo un’esperienza all’estero è tornato in Italia e ha lavorato al parco di Miramare. Qui ha iniziato ad amare le piante e a coccolarle, affinando la sua preparazione nella potatura che pratica anche usando la tecnica del “tree climbing”. In questo caso l’utilizzo di funi gli consente di raggiungere la chioma dell’albero in ogni sua parte, per intervenire nel modo più appropriato, senza dover fare inutili tagli o causare evidenti ferite alla pianta. Cosa che non sempre è possibile con l’uso di scale meccaniche.

«Non è facile lavorare attorno a questo moncone – racconta – visto che il cipresso, che avrà avuto una sessantina d’anni, aveva il fusto che si ergeva quasi ad abbracciare un muretto, su un marciapiede che è vicinissimo alla strada. La mia idea è quella di trasformarlo in un tappeto di foglie dal quale emergerà un fiore che andrà proprio a svilupparsi accanto al muretto». Non appena avuto il via libera dall’ufficio tecnico comunale, inizierà a lavorare. E in un paio di giorni il gioco sarà fatto. «Sinceramente preferisco prendermi cura degli alberi vivi – prosegue – ma credo che questo possa essere comunque un omaggio alla natura, senza arrivare a un abbattimento al quale, magari, segue l’asfaltatura del luogo dove si sviluppava la pianta». Inoltre, proprio grazie al “tree climbing”, la potatura ha un bassissimo impatto ambientale, sia acustico, sia sullo smog, visto e considerato che, per lo più, viene utilizzato il segaccio a mano. (lu.pe.)

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