L’essere sempre in ritardo è una malattia

La patologia è stata diagnosticata per la prima volta nel 2013 ad uno scozzese

Ogni giorno milioni di persone sono in ritardo: chi sul posto di lavoro, chi per prendere una corriera, chi ad appuntamenti importanti. C’è chi quotidianamente arriva a scuola 5 o 10 minuti dopo il suono della campanella, rischiando richiami e sanzioni disciplinari. Questa situazione si verifica ogni giorno in migliaia e migliaia di classi; su un campione di 100 studenti, quotidianamente si contano una media di 5 ritardi. Un numero esiguo, si potrebbe pensare. Ma la faccenda cambia se si pensa che in un anno, sempre su 100 studenti, i ritardi sono circa mille, un numero che di sicuro salta più all’occhio.

Fino ad ora la causa di questi ritardi è sempre stata attribuita alla disattenzione: un contrattempo, una svista, una sveglia non sentita. In poche parole, per una propria mancanza. Ma, per la fortuna di milioni di persone, sembrerebbe che la responsabilità di tali ritardi non ricada solo su di loro. Nell’agosto del 2013, al paziente Jim Dunbar è stata diagnosticata la malattia del “Ritardo cronico”, patologia che nei suoi 58 anni di vita non gli ha mai permesso di arrivare puntuale ad un appuntamento. «Mi sono sempre ritenuto solo e unico responsabile del mio comportamento - ha affermato lo scozzese - finché i medici mi hanno diagnosticato questa patologia, legata tra l’altro alla stessa area del cervello colpita da deficit di attenzione e iperattività».

Come si può ben immaginare, Jim Dunbar nel giro di poche settimane è diventato il santo patrono dei ritardatari e, soprattutto, dei giovani studenti non sempre puntuali a scuola. Finché questa nuova patologia viene usata come scusa per evitare ramanzine da capi spazientiti o professori nervosi la faccenda non è seria; tuttavia, se la puntualità è una condizione estranea alla vostra vita quotidiana e non riuscite a trovare le cause dei vostri ritardi, potrebbe essere che i vostri insegnanti e i vostri superiori vi debbano proprio delle scuse.

Luca Falcone

III B Liceo scientifico

“Duca degli Abruzzi”

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