L’etica di fine vita in presenza delle Dat

Non è dat(a) un’etica di fine vita. Le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) hanno causato un cortocircuito tra medicina, giustizia e politica. In particolare nella Regione che le ha portate alla ribalta nazionale con la vicenda di Eluana Englaro. Così l’Ordine dei medici ci Trieste, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati, ha fissato una giornata intera di studio sulle Dat. Il convegno (“Etica di fine vita: le Dichiarazioni anticipate di trattamento”) si terrà oggi, dalle 9 alle 20, nella sala della Corte d’Assise del Palazzo di Giustizia di Trieste. «C’è bisogno di fare chiarezza. C’è molta confusione e incertezza giuridica sul tema dell’etica di fine vita che rappresenta un argomento di rilievo nell’attività di formazione ordinistica a partire dal codice deontologico» spiega Claudio Pandullo, presidente dell’Ordine dei medici di Trieste che, proprio nella relazione di apertura, affronterà i nuovi aspetti deontologici del “medico nell’aiutare a decidere”. Il codice deontologico, anche dopo la revisione del 2014, dedica particolare importanza al rispetto della volontà del paziente. In particolare l’articolo 16 invita espressamente il medico a tenere conto delle volontà espresse dal paziente o dal suo rappresentante legale pur tenendo conto dei principi di efficacia e appropriatezza delle cure. Il nuovo codice dedica poi un intero articolo, il 38, alle Dat puntualizzando la necessità di una documentazione certa di volontà del paziente, pertanto espressa in forma scritta, datata e, soprattutto, successiva ad una completa informazione medica. Lo scopo del convegno di oggi è quello affrontare le tematiche relative alle Dat in un confronto fra il mondo medico, giuridico e politico. Sotto i riflettore finirà la recente legge regionale in termine di Dat, oggetto, fra l’altro, di una ulteriore valutazione da parte della giurisprudenza, e l’iniziativa del Comune di Trieste sull’istituzione di un registro delle Dat. Tra i politici presenti al convegno ci sono i consigliere regionali Stefano Pustetto (“La legge regionale: stato dell’arto”) e Franco Rotelli e la consigliera comunale Daniela Gerin (“Il ruolo degli enti locali nel promuovere la raccolta della Dat: la proposta di un registro comunale”). «L’autodeterminazione terapeutica: un diritto fondamentale a tutela “multilivello”» sarà affrontato dall’avvocato Giuseppe Campeis di Udine. Il professore Carlo Giangaspero (Università di Trieste) parlerà sui “profili costituzionali delle Dat”. I profili penalistici. invece, saranno oggetto della relazione del magistrato Fabrizio Rigo (Corte di appello di Trieste). Il medico Paolo Pesce, invece, affronterà il tema dal punto di vista della bioetica (“Etica di fine vita: si può decidere su tutto?”). Sul ruolo del medico curante interverrà il professore Daniele Rodriguez, ordinario di medicina legale all’Università di Padova. Verranno inoltre illustrati dal neurologo e dal medico della terapia intensiva i principali scenari dove l’applicazione delle Dat risultano attuali. (fa.do.)
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