Levata di scudi nella Bassa troppe centrali a biomasse

Gli impianti previsti a Cervignano, Ruda e Fiumicello incassano il parere contrario di Sinistra civica, Verdi e del consigliere Antonaz. Perplessa anche Legambiente

di Elena Placitelli

CERVIGNANO

Produrranno energia rinnovabile, ma per ora le nuove centrali della Bassa sprigionano solo “alta tensione”. Una levata di scudi contro il nuovo impianto a biogas di Mortesins si è alzata l’altro ieri sera a Ruda, dove si è tenuta l’assemblea pubblica della Sinistra civica. Nel frattempo, le centrali previste a Fiumicello incassano il parere contrario del movimento dei Verdi e non del tutto favorevole di Legambiente. E a Cervignano i Verdi minacciano perfino di andare in tribunale.

A sintetizzare il quadro il consigliere regionale Roberto Antonaz, che a Ruda ha ribadito la necessità sospendere la proliferazione di centrali fino a quando la Regione non adotterà un nuovo piano energetico: «Ben venga l’energia rinnovabile, ma in Italia il Friuli Venezia Giulia è l’unica ad avere un piano vecchio di 20 anni che il governatore Tondo non ha intenzione di rinnovare. Da questo vuoto nascono le situazioni più disparate come l’impianto di Mortesins: che senso ha una centrale da 1 megawatt a Ruda, quando Villa Vicentina ne vuole un’altra, Cervignano ne ha già costruita una e a Fiumicello ne prevedono due? Solo un business per gli imprenditori e fastidio per la popolazione». Recita così l’interrogazione che Antonaz ha inviato a Tondo senza ottenere ancora risposta. Nell’assemblea di Ruda, cui hanno preso parte anche Ivo Miotto del Comitato contrario e Dario Predonzan del Wwf, il problema dei camion che passeranno durante i lavori e quando la centrale sarà in funzione è stato sollevato anche da Alice Laghi della Sinistra civica: «Il progetto è stato presentato alla popolazione solo quando era pronto. Così è partita una raccolta firme, perché l’impianto deturpa il paesaggio ed è troppo vicino alle case». Venerdì a Fiumicello la maggioranza ha incontrato in una serrata riunione Michele Tonzar di Legambiente Fvg e Gianpaolo Chendi del movimento dei Verdi. «Fino a quando non vedremo i dettagli non possiamo dare parere positivo – dichiara Tonzar – ma le due centrali a biogas e biomassa sono piccole e utilizzeranno buona parte del calore sprigionato». E Chendi spiega che «verrebbe utilizzato l’unico territorio fiumicellese non ancora antropizzato». Intanto i Verdi tornano all’attacco sull’impianto a biomassa costruito in via Grado a Cervignano vicino ai depositi di gpl di una storica azienda. Avevano scritto una lettera a Comune, Vigili del fuoco e Arpa provinciali per chiedere se fosse stata presa in considerazione la direttiva europea “Seveso” che regola le costruzioni limitrofe ai depositi di gpl. Il sindaco Pietro Paviotti ha rassicurato sull’esistenza di apposite autorizzazioni, ma Chendi dichiara di non aver letto nei documenti alcun riferimento alla direttiva europea. Per questo minaccia di rivolgersi in prefettura e in procura se non riceverà risposta scritta entro 30 giorni.

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