L’ex Cinema Impero preso dal Comune Una nuova area park e servizi per Romans

Edo Calligaris / ROMANS
Il Comune di Romans d’Isonzo ha avviato l’iter per acquisire l’ex Cinema Impero di via Aquileia. La giunta comunale ha dato mandato all’Ufficio tecnico, di integrare il progetto, già avviato, per la realizzazione di un’area di parcheggio e servizio collegato a via Aquileia (l’area è quella riferita all’ex comparto Norbedo), con l’inserimento e la previsione di acquisizione dell’area dell’ex cinema, negli ultimi anni adibito prima a negozio di mobili, poi, fino a qualche anno fa, alla vendita di prodotti d’arredo per la casa. L’ipotesi è emersa all’esito dello studio di fattibilità tecnica ed economica dell’opera pubblica, che ha evidenziato le potenzialità ed i vantaggi dell’operazione. La messa in vendita della struttura è abbinata alla pertinenza e proprio quest’ultima, infatti, sarà funzionale alla realizzare del collegamento tra via Aquileia e il nuovo parcheggio interno, destinato a servire il centro del paese, ma anche le aree residenziali limitrofe, oltre la vicina area sportiva storica. Prende così corpo l’idea di insediare la nuova sede della Protezione civile, oltre ad altri utilizzi sociali e collettivi.
Il Cinema Impero venne realizzato nel 1938 e intitolato a sostegno dell’espansione coloniale italiana in Africa. Quando venne inaugurato il parroco Ernesto Galupin, si rifiutò di benedire i locali perché considerato un luogo diseducativo e poco rispettoso dei principi religiosi. Una vicenda d’altri tempi. Il Cinema Impero, visse per una quindicina d’anni il grande boom del cinema, fino all’avvento della tv nel 1954, poi cominciò a perdere spettatori e chiuse i battenti alla fine degli anni Sessanta, quando venne trasformato in sala da ballo fino al 1972.
Con la sua realizzazione, trovò continuità in paese l’attività cinematografica che a Romans era iniziata nel novembre 1926, quando Antonio Pian di fu Benedetto, di Sagrado, chiese al Comune l’autorizzazione per tenere delle proiezioni nel Cinema Italia, un fabbricato nel cortile della trattoria Al Leon d’Oro. In quella sala si proiettavano inizialmente soltanto film muti (il sonoro giunse alcuni anni dopo), accompagnati al pianoforte da Giovanni Plez. Nell’aprile del 1927 la sala, con 160 posti a sedere, era intestata a Rodolfo Pian, pure di Sagrado, l’anno dopo figurava invece Antonio Torelli. Nuovo cambio di proprietà nel 1935, con titolare unico Romano Angelini, che poco dopo si mise in società con Marcello Valdemarin: in quell’anno era obbligatorio proiettare una pellicola italiana su tre estere per “favorire l’industria cinematografica e divulgare l’arte nazionale”. L’anno seguente, Valdemarin rilevò la parte di Angelini.
La novità del cinema, nel corso degli anni Venti, richiamava molte persone e la sala romanese era sempre affollata, mentre all’esterno stazionavano sempre molti bambini, squattrinati, soprattutto quando venivano proiettati dei film comici. Stazionavano in attesa che giungesse il farmacista del luogo, Ruggero del Torre, che pagava l’ingresso a tutti loro. Nel 1938, Valdemarin realizzò il Cinema Impero ed esternamente realizzò pure un spazio estivo molto frequentato. Nel 2003, il regista Franco Giraldi, volle conoscere la storia del cinema a Romans e su invito del Circolo Mario Fain partecipò, assieme a Sandro Scandolara, a una serata rievocativa che si tenne al Leon d’Oro alla presenza della cassiere del Cinema Impero, Maria Calligaris, di 102 anni. —
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