L’ex gestore: «Anziani in fila per i film porno»

Il varietà, gli spettacoli, le macchiette, i grandi attori. E poi le prime proiezioni cinematografiche, le prime emozioni del grande schermo. Infine le donnine, i filmini vietati ai minori che in...

Il varietà, gli spettacoli, le macchiette, i grandi attori. E poi le prime proiezioni cinematografiche, le prime emozioni del grande schermo. Infine le donnine, i filmini vietati ai minori che in molti triestini correvano a guardare infilandosi segretamente in quella viuzza stretta a due passi dal Corso e lontano dagli sguardi indiscreti.

«Erano gli anni del boom dei film a luci rosse e a sedersi sulle poltroncine del Filodrammmatico erano prevalentemente uomini anziani, pensionati». Allora quello era il cinema “Al Corso”.

Giorgio Maggiola, attuale gestore delle sale cinematografiche della zona di viale XX Settembre, ha preso in mano la gestione di quel vecchio teatro trasformato in cinema dal nel 1972. «Abbiamo terminato di proiettare quando, nell’aprile del ’93 - ricorda - la parte retrostante lo schermo crollò». Gli appassionati delle pellicole a luci rosse ricordano che l'ultimo film proiettato in quel vecchio cinema fu «L'aristocratica Gloria».

«Dopo il crollo - spiega - proposi all’Inps, l’allora proprietario, di restaurare a mie spese la parte pericolante. Ancor oggi - osserva con ironia - attendo una risposta. Se mi avessero permesso di fare quell’intervento, forse l’ex Filodrammatico non sarebbe finito nelle condizioni nelle quali versa oggi».

L’ex gestore non passa nemmeno più in quella stretta via degli Artisti, gli si stringe il cuore. «Per accedere alle sale cinematografiche bisognava percorrere un lungo corridoio sotterraneo - spiega - e poi salire al primo piano. C’erano tre gallerie: una aveva l’uscita in via della Piccola Fornace che è rimasta intatta ed è ancora ben visibile».

Dopo il 1983 la programmazione dei film a luci rosse si spostò al cinema Eden di viale XX Settembre. Oggi qualche “filmetto” vietato ai minori viene proiettato in determinati giorni della settimana sugli schermi del cimena Super. A sedersi in quell’occasione sulle poltroncine blu sono solo pensionati. «Uomini anziani, - racconta Maggiola - per lo più poche decine di “affezionati” clienti. Per loro è un toccasana, un modo per passare qualche ora al pomeriggio». (l.t.)

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