L’ex Pescheria del Mandracchio di Muggia rinasce come vetrina delle specialità locali

Lo storico foro sul mare in concessione dal Comune al Caffè San Marco di Trieste: «Contiamo di aprire in primavera» 
Luigi Putignano

il progetto

MUGGIA

L’ex Pescheria comunale, in zona Mandracchio, si trasforma, senza però cambiare i connotati di superficie. Si chiamerà sempre “Pescheria comunale”. Ma sarà un nuovo concept bar che avrà, tra gli altri, lo scopo di valorizzare i prodotti enogastronomici del territorio muggesano e del golfo. Lo conferma Eugenia Fenzi, della direzione dell’Antico Caffè San Marco di Trieste, che si è aggiudicato, quale unico offerente, la concessione dell’edificio storico di Muggia.

«Prima che scoppiasse la pandemia – così Fenzi – avevamo avanzato una manifestazione d’interesse per rinnovare e riqualificare l’ex Pescheria comunale di Muggia per poi aprire un locale, in stile “Salumare” per intenderci. A seguito della nostra manifestazione d’interesse, il Comune di Muggia, nel settembre del 2020, ha predisposto un’indagine esplorativa ai fini dell’acquisizione di altre manifestazioni. Siamo stati gli unici a partecipare. Poi c’è stato un altro stop causa pandemia, così abbiamo chiesto e ottenuto una proroga, nel luglio del 2021, per la presentazione della proposta progettuale definitiva. E finalmente siamo qui ora per dare inizio alle danze, con la volontà di poter aprire tutto il primo aprile 2022».

Il progetto porta la firma dello studio dell’architetto Giovanni Damiani di Trieste e si propone appunto di rilanciare un antico locale di Muggia che si candida a diventare una vetrina dell’enogastronomia locale, dove turisti e cittadini del posto possano degustare una serie di prodotti tipici in un ambiente storico affacciato su uno degli scorci più interessanti e fascinosi di Muggia.

«La nostra idea – spiega ancora Fenzi – è quella di far diventare la nuova Pescheria comunale una vetrina delle specialità e delle eccellenze del territorio muggesano, restituendo alla comunità locale un luogo particolarmente amato. Con la riqualificazione del locale vorremmo lanciare così un esercizio pubblico, moderno, che abbia lo scopo principale di valorizzare, per l’appunto, i prodotti locali quali vino, olio, ortaggi e, prevalentemente, pesce: ingredienti freschi e stagionali, acquistati direttamente dal produttore o recuperati attraverso una filiera corta e sostenibile. Infatti, la gamma dei prodotti che intendiamo somministrare ha la finalità di narrare le particolarità della nostra zona di produzione, con sfiziose preparazioni fortemente legate alla tradizione istro-veneta. Il tutto accompagnato da cicchetti di pesce fresco proveniente direttamente dal golfo: i pescherecci, peraltro, svolgono tutt’ora la loro attività partendo e attraccando al Mandracchio».

Ma perché a Muggia? «Oltre che per il fatto di avere, personalmente, una nonna muggesana – risponde Fenzi – perché questa è una cittadina con delle potenzialità turistiche incredibili». Il progetto sta, per la cronaca, coinvolgendo varie realtà del territorio, come Viticoltori del Carso, Coldiretti, Gal Carso, Porto San Rocco e diverse altre aziende presenti, con delle unità produttive, nel Muggesano.—



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