Licenziati i due medici presunti assenteisti

Francesco Fain
Licenziati. Questo il provvedimento preso dall’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) ai danni dei due veterinari presunti assenteisti.
Ad ufficializzarlo l’avvocato del Foro di Gorizia Luca Macoratti che tutela l’Azienda (costituitasi parte civile) nel processo che vede coinvolti due ex dirigenti veterinari, D.R. e A.M. le loro iniziali. L’obiettivo di Asugi è quello «di porre in essere ogni doverosa azione - si legge in un decreto firmato dal direttore generale Antonio Poggiana - per ottenere il ristoro di tutti i danni subiti dalla parte isontina dell’allora Aas Bassa Friulana-Isontina, oggi confluita ex lege nell’Asugi nel caso in cui venisse confermata l’ipotesi accusatoria, mediante la costituzione di parte civile». «In sostanza - fa eco l’avvocato Macoratti - l’Azienda che tutelo vuole essere risarcita».
Nel frattempo, interviene il legale Paolo Lazzeri che tutela uno dei due veterinari (D.R.) su cui pesa la pesante accusa di aver messo in piedi, assieme al collega, «artifizi e raggiri consistenti nell’attestare falsamente la presenza sul luogo di lavoro, allontanandosi invece senza giustificato motivo oltreché omettendo di rilevare l’assenza mediante timbratura magnetica».
«Non si tratta di furbetti del cartellino - taglia corto Lazzeri -. In quel periodo storico, l’Azienda sanitaria aveva a disposizione due veterinari che dovevano operare su un territorio vastissimo fatto dei 25 Comuni isontini, più parecchie altre realtà della Bassa friulana per un totale di 42 municipalità. Da rammentare che, nel passato, quando la struttura ha conosciuto il massimo fulgore, c’erano sei veterinari».
Come a dire che i due “superstiti” svolgevano un lavoro immenso che, prima, veniva assicurato da sei persone. «Il loro lavoro - prosegue l’avvocato Lazzeri - si svolgeva soltanto parzialmente in ufficio perché, nella stragrande maggioranza dei casi, operavano sul territorio. Le professione del veterinario, per definizione, è fatta di visite e assistenza agli animali malati, con problemi, quindi erano continuamente in giro».
Una premessa che secondo il difensore serve, sostanzialmente, a dire che dovrebbe cambiare la valutazione per una sosta per prendere un caffè. «Ripeto: chi rappresento non ha fatto shopping o svolto attività di lavoro al di fuori dai propri compiti istituzionali. È professionista serio con 30 anni di attività, mai oggetto di critiche o sanzioni da parte di alcuno. Ha svolto, in assoluta prevalenza, attività sul territorio recandosi nelle stalle e nelle aziende di tutto il territorio di competenza dell’Azienda. Vi lascio solamente immaginare come si possa sentire in queste settimane un professionista apprezzato e stimato come il mio cliente. E sarà mia cura dimostrarlo durante il processo». Questa la colonna portante della tesi difensiva. —
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