L’Impossible Burger entrato nei ristoranti

Pat Brown è un brillante scienziato che ha fondato una start up con la missione di fornire un'alternativa ecologica all'uso della carne animale

TRIESTE Pat Brown è un brillante scienziato, membro dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Fino al 2012 è stato professore di biochimica alla Stanford University, poi ha dato le dimissioni per fondare Impossible Foods, una start up con la missione di fornire un'alternativa ecologica all'uso della carne animale.

Produce l'Impossible Burger, un hamburger la cui consistenza è fornita da matrici vegetali mentre sapore, odore e colore della carne vengono dall'aggiunta della molecola dell'eme, che lega l'ossigeno nei globuli rossi e nei muscoli, prodotta però nel lievito. L'Impossible Burger ha prima fatto il suo debutto in sette ristoranti di alto livello, tra cui Public, a New York, stellato Michelin (ora chiuso).

Adesso è anche servito in altri 50 ristoranti a Boston, Chicago e Los Angeles, inclusa la popolare catena Umami; chi l'ha mangiato è unanime nel celebrarne la bontà. Il nuovo stabilimento che lo produce a Oakland, in California, sforna 500 tonnellate di "carne" ogni mese, 250 volte il volume di solo qualche anno fa. Pat Brown ne fa soprattutto una questione ecologica e di sostenibilità: nel 2001, il 45% dell'intera superficie del pianeta, che corrisponde a Nord America, Sudamerica, Australia e Europa messe insieme, era utilizzata per produrre carne per l'alimentazione umana. Ma è anche, e soprattutto, una questione di business.

Erodere anche una fetta del gigantesco mercato della carne, che solo negli Stati Uniti macina più di 1000 miliardi di dollari all'anno, consente profitti stellari.

L'impresa dell'hamburger impossibile ha appena ricevuto 75 milioni di dollari da Bill Gates e Alphabet's GV, un fondo lanciato da Google Ventures. Negli Stati Uniti, il trend del cibo sintetico è già moda. L'Impossible Burger compete con Beyond Meat, che produce hamburger dalle piante e li vende nei supermercati, e Memphis Meats, che coltiva cellule muscolari bovine per fare hamburger in laboratorio. Poi, Clara Foods produce bianco d'uovo sintetico in alternativa alle galline e Kite Hill fa latticini con sostanze vegetali. Riuscità questo trend artificial-ecologico a sfondare anche nella nostra conservatrice e assai più tradizionale Europa?

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